Degna di nota è l’ordinanza emessa dal Giudice del
Tribunale di Bari, sezione distaccata di Modugno, dott.ssa Mirella Delia,
nell’ambito di un procedimento civile avente ad oggetto un risarcimento danni
da incidente stradale.
Chiamata a decidere sulla fondatezza di un atto di
appello avverso una sentenza del Giudice di Pace, nel provvedimento, al di là
del merito della questione, peculiare appare il rilievo dato ad alcuni istituti
introdotti anche di recente dal legislatore. La causa, nel caso de quo, è
matura per la decisione e il Giudicante invita le parti a precisare le proprie
conclusioni, fissando all’uopo l’udienza.
Da un lato corre l’obbligo per i magistrati, ex art.
37 gl 98/2011 di smaltire i contenziosi civili pendenti di più risalente
iscrizione e, dall’altro, di arginare i tempi del processo nei confini della
ragionevole durata. Ed è proprio il lungo ma inevitabile intervallo di tempo
che intercorre dalla chiusura della fase di istruzione a quella della
decisione, che induce il Giudice firmataria dell’ordinanza ad offrire alle
parti una concreta possibilità di coltivare trattative stragiudiziali mediante
presentazione di una istanza ad un Organismo di mediazione. Quella operata dal
Giudice è una mera prospettazione dell’opportunità di una composizione
amichevole e negoziata da raggiungersi in via stragiudiziale, senza vincoli
sull’an e sul quomodo.
Il mediatore, si ricorda, non è come il Giudice,
vincolato al principio della domanda e può trovare soluzioni della controversia
che guardano al complessivo rapporto tra le parti e che mirino ad una
ridefinizione della relazione intersoggettiva in una prospettiva futura.
Senza contare il risparmio di costi e tempi: non a
caso l’art. 7 della l. 28/10 stabilisce che i periodi di tempo occorrenti per
esperire la mediazione non si computano ai fini dell’indennizzo previsto dalla
legge Pinto per l’eccessiva durata del processo. Il bisogno di Giustizia si
esprime anche sul piano della qualità, come ricerca della soluzione più suscettibile
di rispetto nella volontà delle parti.
Maria
Cataldo (da diritto.it del 24.5.2012)