Cons. di Stato Sez. V, Sent. n. 554 del 2.2.2012
Il diritto di accesso non è meramente strumentale
alla proposizione di una azione giudiziale, ma ha carattere autonomo rispetto a
essa,
cosicché il giudice dell’accesso deve accertare solo
l’esistenza dei presupposti che legittimano la richiesta di accesso e non anche
la necessità di utilizzare gli atti richiesti in un altro giudizio, ad es.
dinanzi al giudice civile,
fermo restando però che la disciplina sull’accesso
non può essere rivolta a tutelare l’interesse a eseguire un controllo generico
e generalizzato sull’attività della P. A.
la necessaria sussistenza di un interesse diretto,
concreto ed attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e
collegata al documento a cui è chiesto l’accesso, alla quale fa riferimento
l’art. 22/B) della l. n. 241/90 non significa che l’accesso sia stato
configurato dal legislatore con carattere meramente strumentale rispetto alla
difesa in giudizio della situazione sottostante; esso assume invece una valenza
autonoma, non dipendente dalla sorte del processo principale e dalla stessa
possibilità di instaurazione di tale processo. In questa prospettiva, il
collegamento tra l'interesse giuridicamente rilevante del soggetto che richiede
l’accesso e la documentazione oggetto della relativa istanza, sancito dall’art.
22/B) della l. n. 241/90, non può che essere inteso in senso ampio, posto che
la documentazione
richiesta deve essere, genericamente, mezzo utile per
la difesa dell'interesse giuridicamente rilevante, e non strumento di prova
diretta della lesione di tale interesse
la domanda di accesso ai documenti amministrativi non
può essere palesemente sproporzionata rispetto all'effettivo interesse conoscitivo
del soggetto richiedente, il quale deve specificare il nesso che lega il
documento richiesto alla propria posizione soggettiva, ritenuta meritevole di
tutela; detta domanda deve, inoltre, indicare i presupposti di fatto idonei a
rendere percettibile l'interesse specifico, concreto ed attuale, corrispondente
ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento “de quo”.
Sonia
Lazzini (da diritto.it dell’11.5.2012)