MANOVRA DEL GOVERNO MONTI, DE
TILLA, OUA: “CON LO SPENDING REVIEW SI TAGLIANO I TRIBUNALI E I GIUDICI DI
PACE, MA NON SI RISPARMIA NULLA, ANZI, COSI’ SI ROTTAMANO I DIRITTI DEI
CITTADINI”.
DAL 15 MAGGIO AL 16 GIUGNO
GLI AVVOCATI IN SCIOPERO BIANCO IN TUTTA ITALIA. L’OUA CHIEDE UN’EQUILIBRATA E
NON DEMOLITORIA REVISIONE DELLA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA E L’ABROGAZIONE DELLA
OBBLIGATORIETÀ DELLA MEDIACONCILIAZIONE.
È NECESSARIO IL RINVIO DEL
TERMINE DEL 13 AGOSTO PER L’EMANAZIONE DEL REGOLAMENTO GOVERNATIVO PER LA
RIFORMA PROFESSIONALE
Maurizio de Tilla, presidente
dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, annunciando il ricorso allo “sciopero
bianco”, ricorda i molti problemi irrisolti e aperti dai recenti interventi
sulla giustizia e in materia di liberalizzazioni, nonché gli ultimi annunciati
tagli dell’Esecutivo Monti nel cosiddetto "spending review": la
decisione di riformare mediante regolamento la professione forense entro il 13
agosto, una sciagurata e inadeguata revisione della geografia giudiziaria, il
mantenimento di un sistema di media-conciliazione obbligatoria, fallimentare
che limita l’accesso dei cittadini alla macchina giudiziaria e che è sotto
l’esame della Corte Costituzionale e di Giustizia Europea. L’Oua, nei giorni
scorsi, ha chiesto l’adesione di tutti gli avvocati dal 15 maggio al 16 giugno
alla protesta deliberata dagli Ordini forensi di Trani, Reggio Emilia e
Forlì-Cesena: ««Il governo Monti si è affrettato ad includere la soppressione dei
giudici di pace non circondariali e di ben 36 tribunali minori nel progetto di
“Spending review” per annunciare risparmi di spesa nella giustizia. Il che non
è vero e contrasta con la tutela dei diritti dei cittadini. Sopprimere gli
uffici giudiziari significa sostanzialmente annullare le istanze dei cittadini
che chiedono giustizia, come si è già fatto con la media-conciliazione
obbligatoria. Invero, la prevista soppressione non comporta alcun risparmio di
spesa perché i giudizi pendenti, ed i nuovi giudizi da incardinare nel
territorio cancellato dall’agenda della giustizia, vengono solo “trasferiti”
altrove. “Rottamare” non significa poi “risparmiare”. È necessario avviare un
confronto per modificare l’annunciata revisione della geografia giudiziaria, che
deve essere costruttiva, adeguata e non demolitoria, rimettendo al centro di
questo intervento il cittadino e la tutela dei presidi di legalità e sicurezza.
Di grande importanza, infine, l’eliminazione di un sistema di
media-conciliazione obbligatoria che è fallimentare, che limita l’accesso dei
cittadini alla macchina giudiziaria e che è sotto l’esame della Corte
Costituzionale e di Giustizia Europea».
«Ma i problemi non finiscono
qui – continua il presidente Oua - chiediamo ancora una volta che venga rinviato
il termine del 13 agosto per l’emanazione dei previsti regolamenti di riforma
professionale. La professione di avvocato ha bisogno di una legge che
garantisca la specificità e il ruolo costituzionale dell’avvocatura e che
preveda il ripristino delle tariffe e il divieto della presenza dei soci di
capitale negli studi professionali»
De Tilla, quindi elenca
alcune delle modalità di protesta: «Solo per fare alcuni esempi – aggiunge -
dal 15 maggio al 16 giugno non forniremo più strumenti, materiale cartaceo o di
cancelleria di sorta agli Uffici Giudiziari, neppure se richiesto, né al
momento dell’iscrizione a ruolo della causa né durante lo svolgimento della
stessa. Non ci sostituiremo ai commessi e/o al personale di cancelleria per lo
svolgimento di alcuna attività e in particolare non cureremo personalmente né
tramite propri incaricati il prelievo dei fascicoli dalle Cancellerie e
l’effettuazione delle fotocopie, pretendendo invece che queste gli vengano
rilasciate dalla Cancelleria nei termini previsti, e comunque in tempi idonei a
non costituire ostacolo allo svolgimento del mandato difensivo, dietro
pagamento dei relativi diritti (art. 58 c.p.c.), segnalando eventuali
inadempimenti occorsi al Consiglio dell’Ordine e, ove occorra, alla Procura».
«In assenza di atti concreti
da parte dell’Esecutivo – chiarisce – protesteremo con forza. Senza di noi, la
giustizia non funziona: svolgiamo decine di attività di supplenza volontaria e
gratuita sia a livello personale che con i Consigli degli Ordini. Ma ora
diciamo basta. Non è accettabile che si venga continuamente e ingiustamente
attaccati e non si riconosca la nostra fondamentale attività nel buon
funzionamento della macchina giudiziaria. L’assemblea dell’OUA ha accolto le
proposte dei Consigli degli ordini forensi di Trani, Forlì-Cesena e Reggio
Emilia e recependo il mandato del recente Congresso Straordinario di Milano ha,
quindi, chiamato tutti gli avvocati italiani ad aderire dal 15 maggio al 16
giugno allo sciopero bianco, cioè a pretendere il rigoroso rispetto anche
formale delle regole e degli adempimenti processuali. Gli Ordini forensi sono,
altresì, invitati a sospendere l’erogazione di ogni supporto materiale ed
economico per il funzionamento dell’organizzazione giudiziaria».
Roma, 2 maggio 2012
Comunicato stampa
da oua.it