La circostanza che una coppia decida di sposarsi solo
perché è in arrivo un bambino, rende evidente che il matrimonio non viene
vissuto come un vincolo indissolubile ma con "riserva". Lo sottolinea
la Cassazione
nella sentenza 5175/2012.
Il caso. Con questo verdetto, infatti, i
supremi giudici hanno convalidato la nullità di un matrimonio ecclesiastico di
una coppia napoletana convolata all'Altare solo per "riparare all'errore
commesso (il concepimento del figlio)".
Senza successo, la donna ha contestato
l'annullamento, accordato, invece su richiesta dell'ex marito.
Il giudizio di
legittimità. Tra gli elementi che hanno convinto piazza Cavour a
ratificare, con decreto della Segnatura Apostolica emesso nel 2009, l'annullamento delle nozze,
ci sono la breve durata del rapporto di coniugio (appena 10 mesi), i continui
litigi dovuti a differenze caratteriali e di educazione, nonché a "carenza
di affetto sponsale".
Inoltre, spiega la Cassazione, la coppia
non aveva fatto alcun "serio tentativo di conciliazione. In pratica con il
loro atteggiamento i due avevano messo in evidenza come "la scelta
matrimoniale fosse stata determinata dall'intento di riparare all'errore
commesso e non invece dall'intento della donna di vivere per tutta la vita con
il marito”.
(Da
avvocati.it del 7.5.2012)