Questa
storia delle multe legittime o non legittime sulle strisce blu iniziava a
diventare ‘pesante’, per usare un termine carissimo a M.J. Fox nella saga di
Ritorno al Futuro. Qui, in realtà, si trattava del ritorno in ritardo alla
propria automobile, in sosta sulle strisce blu a pagamento dei centri
cittadini: multa secca (attorno ai 34 euro) oppure, per richiamo del MIT,
pagamento della sola differenza tra orario ‘grattato’ (o segnato) e orario di
ritorno all’automobile?
A
dirimere ogni controversia su questi divieti di sosta o meglio prolungamenti di
sosta oltre orario consentito sulle strisce blu ci ha pensato il Ministero dei
trasporti, che in una nota ha dirottato la patata bollente ai singoli comuni,
responsabili della decisione. “Per le zone a strisce blu, laddove la sosta si
protragga oltre il termine per il quale si è pagato, la sanzione pecuniaria
potrà essere irrogata solo in presenza di specifica previsione del comune“. È
quanto si legge in una nota emanata al termine dell’incontro tra i Ministri
Lupi e Alfano e il presidente Anci, Piero Fassino.
Più
nello specifico, si è convenuto che “la regolamentazione della sosta sulle
strisce blu è competenza dei comuni che ne definiscono le modalità con proprio
atto deliberativo“. Infine, conclude la nota, “quanto ai dissuasori di velocità
– comunemente definiti autovelobox – appare evidente che possano essere
installati e operativi soltanto dissuasori dotati di effettivi dispositivi di
controllo“.
Fassino
e Lupi sono arrivati all’incontro dopo aver ribadito in giornata le proprie
posizioni in vista dell’incontro; per il sindaco, l’incontro sarebbe dovuto
servire a cercare “un punto di sintesi“, e quindi “mi auguro che Lupi non venga
lì solo per ripetere una cosa che non è concretamente gestibile“.
Per
il Ministro, posto che “il principio generale è che i cittadini rispettano le
leggi e anche gli amministratori devono farlo e non possono interpretarle“, il
punto fermo è che “le multe non possono essere usate come tassazione indiretta
sulla pelle dei cittadini”.
Ricordiamo,
per completezza di informazione, che il Ministero dei trasporti aveva
ripetutamente espresso nel tempo il parere che, nel caso di sosta oltre orario
o illimitata tariffa sulle strisce blu, il pagamento in misura insufficiente
non costituirebbe violazione di una norma di comportamento, ma configuri
unicamente una “inadempienza contrattuale”.
Per
l’Anci, invece, la questione è diversa: la norma (art. 7, comma 1. lett. f),
del nuovo codice della strada) è chiara, così come il suo regime sanzionatorio:
se la sosta avviene omettendo l’acquisto del ticket orario, deve
necessariamente applicarsi la sanzione di cui all’articolo 7, comma 14, del
codice; se invece la sosta si protrae oltre l’orario per cui è stata pagata la
tariffa dovuta, si applicherà la disposizione sanzionatoria prevista dalla
disciplina della sosta, anche in relazione a quanto disposto dal comma 132,
dell’art. 17 della legge 127/1997, ovvero quella prevista dal regolamento
comunale.
Ora
decideranno i singoli comuni: ma quindi, se torno alla mia automobile e trovo
una multa perché il biglietto del parcometro mi consentiva di restare 20 minuti
in meno degli effettivi, cosa faccio? Mi reco in comune? E a quale sportello? Insomma,
la sensazione è che i dubbi restino.
Matteo Peppucci (da
www.lagazzettadeglientilocali.it)