giovedì 27 marzo 2014

Continua la luna di miele tra Avvocatura e Via Arenula

Sempre proficuo il dialogo con il Guardasigilli:
ieri l'incontro sul processo civile,
stasera il tavolo sull'Avvocatura

''Condivisione sul metodo'' tra avvocatura, magistratura e Guardasigilli, per trovare insieme ''soluzioni concordi per dare subito una prima risposta all'intollerabile lentezza del processo civile'. Ma anche la necessità di ''superare il conflitto tra un processo qualitativamente valido e il mantenimento al massimo delle garanzie, con un'accettabile durata''. È stato questo il giudizio espresso dal presidente dell'Unione nazionale Camere Civili, Renzo Menoni, ieri, a conclusione del secondo giorno del Tavolo sul processo civile che ha visto, nel confronto con il ministro della Giustizia Andrea Orlando, la partecipazione, oltre all'Uncc (per cui era presente oltre al presidente Menoni, il segretario Laura Jannotta), di Cnf, Oua e Anm. Per il momento non sono fissate altre date per il Tavolo sul processo civile: ''Restiamo in attesa - spiega Menoni - che da via Arenula arrivi un documento di sintesi sulle posizioni e sugli argomenti sviscerati''. Un confronto che come il primo, spiega il leader dei civilisti, è stato ''proficuo'' e aperto al dialogo. Orlando si è impegnato a dare subito una risposta sulle proposte avanzate, e anche se ciò ''contrasta con la necessità di trovare soluzioni organiche che avrebbero bisogno di tempi più lunghi'', siamo ''soddisfatti della collaborazione e dell'attenzione mostrate dal ministro'.  Anche per il Consiglio Nazionale Forense il dialogo relativo alle soluzioni per rendere efficiente il processo civile, snodo essenziale per il rilancio del Paese, è proseguito proficuamente. Diverse le soluzioni tecniche sulle quali si è manifestata sintonia tra Cnf e Anm.  In particolare il Cnf ha ribadito l’importanza della introduzione di un sistema integrato di misura alternative al processo in tribunale, come la negoziazione tra le parti assistita dagli avvocati, la previsione di Camere arbitrali e altre forme innovative di istituti alternativi alla giurisdizione che vedono impegnata l’Avvocatura. Il ministro ha ribadito l’importanza del confronto che mette insieme i diversi attori del processo e si è impegnato a fissare altri incontri nei prossimi giorni per ulteriori e decisivi approfondimenti. Positivo anche il giudizio del presidente dell’Oua, Nicola Marino. “Una novità – ha sottolineato Marino - che rompe le vecchie barriere del passato, e che crediamo sia la base di una nuova stagione di riforme condivise. Il confronto continuerà anche nelle prossime settimane”.  Marino, ha messo in evidenza come con il ministro Orlando, “si sia riusciti a costruire un canale di comunicazione proficuo nella forma e positivo, pur con delle differenze di vedute, nella sostanza”. Nel merito, Nicola Marino ha ricordato, quindi, alcuni dei nodi affrontati: «Abbiamo precisato ulteriormente il nostro no all'obbligatorietà della procedura di conciliazione preliminare e all’ipotesi di gratuità della prestazione del legale. Abbiamo confermato il nostro sì all’arbitrato endoprocessuale sui giudizi pendenti e alla positiva valorizzazione del ruolo dell'avvocato per ridurre il contenzioso. Inoltre – ha aggiunto Marino - abbiamo ribadito che è ora di finirla con le scorciatoie coattive, serve un impegno per avviare una rivoluzione culturale sul grado di litigiosità nel nostro Paese, anche con incentivi e esenzioni fiscali. Forte accordo anche con i magistrati sulle necessarie modifiche al ddl delega Cancellieri. Motivazione a pagamento e responsabilità solidale del difensore nelle cosiddette liti temerarie, per citare alcuni dei nodi irrisolti, sono punti sui quali anche il ministro ha confermato la disponibilità a una seria revisione. Infine, da approfondire e precisare l’aumento di competenze per i giudici di pace: bisogna essere certi della capacità di tenuta degli uffici di fronte a un maggiore carico di lavoro, ma, soprattutto, avere garanzie certe della qualità e competenza dei giudici onorari. Crediamo, in tal senso, che sia urgente avviare una riforma complessiva del settore, con il necessario coinvolgimento dell’Oua. Il confronto prosegue –  ha concluso il presidente dell’Oua  – il nostro obiettivo è trovare soluzioni ai gravi problemi della giustizia italiana, a partire dalla lunghezza eccessiva dei processi e dall’enorme contenzioso, senza però sacrificare la tutela dei cittadini e il diritto di difesa».


Luigi Berliri (da Mondoprofessionisti del 27.3.2014)