Le
Commissioni Giustizia del Senato e della Camera dei Deputati hanno dato parere
favorevole allo schema di decreto ministeriale in tema di determinazione dei
parametri per la liquidazione dei compensi per la professione forense.
L’Associazione Nazionale Avvocati Italiani fa rilevare che vanno anzitutto
aumentati i compensi - fissati in misura irrisoria - relativi alle fasce di
causa di minor valore, con particolare riferimento alle controversie innanzi al
giudice di pace perché le azioni dei cittadini incidono su diritti che sono
suscettibili non solo di valutazione economica. Un passaggio sottolineato anche
dalle commissioni Giustizia di Camera e Senato nei loro pareri votati la
settimana scorsa. "I pareri sono
stati corredati di rilievi critici e condizioni che il Ministero della
giustizia dovrebbe accogliere" ha dichiarato il presidente Anai Maurizio
De Tilla."Altra rettifica da farsi e sempre evidenziata dai pareri - ha
continuato De Tilla - è il ripristino del compenso per le prestazioni nella
fase successiva alla decisione che importano attività rilevanti e non di poco
conto. Il rimborso forfettario per spese generali non va affidato alla
discrezionalità del giudice, occorre ridurre o eliminare questa discrezionalità
nel fissare i compensi. Bisogna vincolare la statuizione sulle spese ad una
motivazione corretta ed esplicita. Spesso il giudice “sforbicia” notevolmente i
parametri vanificando l’attività difensiva. Del resto questo passaggio - ha
continuato De Tilla - è stato evidenziato anche dalla commissione Giustizia di
Montecitorio. Il rimborso inoltre va stabilito nella misura fissa del 15 per
cento". Infine, conclude De Tilla "sconcertano le riduzioni del
compenso per le attività di difesa dei meno abbienti. Va quindi ribadita la
impossibilità di cumularne le percentuali".
(Da Mondoprofessionisti
del 3.3.2014)