Abbiamo dato notizia, nei giorni scorsi, della
firma del decreto di mantenimento da parte del neo ministro della Giustizia
Orlando di 285 Uffici del Giudice di Pace, ai sensi dell’art. 3 comma 2 del
Decreto Legislativo n. 156/12, che pone integralmente a carico degli Enti locali
interessati le spese di funzionamento e di
erogazione del servizio giustizia (reperimento locali e fornitura del
personale amministrativo compresi), restando a carico dell’amministrazione
giudiziaria unicamente i compensi dovuti ai magistrati onorari e le spese per
la formazione iniziale del personale comunale fornito dall’ente: anche Giarre
ha visto riconosciuto il diritto alla non soppressione dell’ufficio, unico baluardo
di giustizia e legalità rimasto nel territorio.
“Dopo tante battaglie sostenute -ci dichiara
il funzionario giudiziario dott. Gianni Zagaglia- tra cui la raccolta di oltre
700 firme da me consegnate al sindaco del tempo Sodano perchè inviasse al
Ministero della Giustizia l’istanza di mantenimento dell’Ufficio entro il
termine perentorio del 29 Aprile dello scorso anno, qualche giorno fa è
arrivata al Sindaco di Giarre ed al Presidente del Tribunale di Catania la
missiva di positiva valutazione per il mantenimento della sede. Questa è una
grande vittoria dei garresi e del primo cittadino che in campagna elettorale
aveva lanciato un appello a tutti i candidati sindaci ed anche a quelli dei
Comuni dell’area jonico-etnea per unire le forze a difesa dell’Ufficio del
Giudice di Pace, essendo Giarre il naturale baricentro di un territorio che non
poteva permettersi di perdere questo primario ed essenziale presidio. Lo stesso
Bonaccorsi ha lavorato per il prossimo trasferimento dell’ufficio nell’ex sede
della sezione distaccata del Tribunale, chiusa dal Settembre scorso nell’ambito
della revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Piange il cuore, a vedere
sbarrati, seppure ancora per poco, i cancelli di una struttura giudiziaria
moderna e funzionale inaugurata appena qualche anno fa”.
Il cancelliere Zagaglia riconosce meriti anche all’Associazione
Giarrese Avvocati, a tutti i consiglieri
comunali di maggioranza e di opposizione che hanno avuto un ruolo importante nella
vicenda e, in particolare, all’ex candidato sindaco avv. D’Anna, il quale
peraltro, già dallo scorso dicembre, durante un apposito incontro col
sottosegretario alla Giustizia Berretta, aveva avuto rassicurazioni sul
mantenimento dell'ufficio a Giarre.
“Va sottolineato per onestà intellettuale e
dovere di cronaca –aggiunge infatti- che ben prima che fosse promulgato
il decreto ministeriale, anche l’avv. Angelo D’Anna, presidente del movimento
<<Città viva>> ha seguito attentamente questa delicata vicenda, ed assieme
abbiamo incontrato il Sindaco Bonaccorsi discutendo diverse tematiche connesse all’argomento, illustrando
la possibilità di istituire all’interno del Giudice di Pace un Ufficio Notifiche,
cosi come è attualmente nella sede centrale di Catania ed in qualche altra sede”.
- Nell’ufficio c’è una cronica carenza di
personale…
“Ora ci si deve rimboccare tutti quanti le
maniche –ribatte Zagaglia- per far si che l’Ufficio del Giudice di Pace
di Giarre sia più efficiente, con personale amministrativo qualificato,
appartenente ai profili professionali e nel numero essenziale previsto dalla
Legge, cosa che sicuramente il sindaco Bonaccorsi in sinergia con gli altri sindaci
del territorio farà, completando la pianta organica dell’Ufficio giudiziario
giarrese che dovrà essere composta da 5 unità, un funzionario giudiziario, un
cancelliere, già in organico, un assistente giudiziario, un operatore
giudiziario ed un ausiliario da nominare; le unità diventerebbero 7 se sarà operante
all’interno dello stesso l’Ufficio Notifiche”.
- Cosa propone in merito?
“E’ urgente la convocazione di un tavolo tecnico
da parte del sindaco di Giarre con i sindaci dei Comuni che hanno già aderito
con regolari delibere consiliari all’istituendo Consorzio (oltre Giarre, Riposto,
Piedimonte Etneo e S. Alfio) e con quelli degli altri Comuni che per competenza
territoriale fanno riferimento a Giarre, cioè Mascali, Fiumefreddo di Sicilia,
Calatabiano, Milo e Linguaglossa, il cui ufficio è stato soppresso. L’adesione
all’istituendo Consorzio da parte di questi Comuni sarebbe auspicabile, anche
perché, cosi facendo tutti i cittadini dell’hinterland giarrese usufruirebbero
di servizi essenziali mentre, in caso di non adesione sarebbero costretti a
recarsi quotidianamente a Catania nella sede centrale del Giudice di Pace, con
gli inevitabili disservizi che tutto questo comporterebbe: viaggi, aggravio di
spese, tempo prezioso sicuramente perso per presentare atti o semplici ricorsi
o quant’altro, aggravio del contenzioso civile e penale con suo consequenziale
rallentamento”.
Il cancelliere conclude rivolgendo un appello
accorato.
“Mi rivolgo ai Sindaci dei Comuni di Fiumefreddo
di Sicilia, Calatabiano, Milo, Linguaglossa ed alla commissione prefettizia di
Mascali affinché si facciano in tempi brevissimi tutti gli adempimenti
necessari per far parte dell’istituendo consorzio dei comuni. I cittadini di
questi comuni e tutti i fruitori del servizio giustizia sicuramente non
capirebbero il contrario, mentre sarebbero indubbiamente grati dell’evolversi
positivo della vicenda”.
MARIO VITALE (da liberajonianews.it)