Si riannodano i fili del dialogo:
aperture sul ddl
delega sul processo civile, riparte il
dialogo
con l'avvocatura con un tavolo
permanente
Negoziazione
assistita dagli avvocati e Camere arbitrali presso i Consigli dell’Ordine come
strumenti ordinari per la risoluzione stragiudiziale delle controversie; lavoro
congiunto per la riforma del disegno di legge sul processo civile, superandone
le gravi criticità. E piena attuazione della riforma forense a partire dal
decreto ministeriale sui nuovi parametri per i compensi, che arriverà
“prestissimo”. È quanto ha assicurato ieri il Guardasigilli Andrea Orlando al
presidente del Consiglio Nazionale Forense, Guido Alpa, e ai rappresentanti
delle associazioni forensi nel corso dell’incontro a via Arenula. “Il confronto
è stato proficuo. Abbiamo convenuto circa la necessità di prevedere, in un
sistema organico, percorsi alternativi di soluzione stragiudiziale delle
controversie affidati all’Avvocatura, che garantisce preparazione tecnica e professionalità.
Il Cnf ha da tempo proposto la introduzione della negoziazione assistita dagli
avvocati- accordi tra le parti con valore esecutivo- e la istituzione di Camere
arbitrali presso i Consigli dell’Ordine. Il ministro ha espresso l’intenzione di
promuovere questi provvedimenti, già per altro all’attenzione del Parlamento”,
ha riferito Alpa a seguito dell’incontro. “Ci auguriamo che il confronto
fattivo porti a riforme efficaci per restituire ai cittadini la fiducia nel
sistema giustizia, che è un indispensabile e non più trascurabile motore per la
ripresa del Paese”. Sul tema cruciale del processo civile, Orlando ha
assicurato la riapertura di un rapido confronto sul disegno di legge
Cancellieri insieme con l’Avvocatura. “Occorre superare quelle inaccettabili
criticità la cui efficacia è tutta da dimostrare”, ha sottolinea Alpa. Per
quanto riguarda la professione forense, il Guardasigilli ha assicurato che
“prestissimo” varerà i nuovi parametri per la liquidazione giudiziale dei
compensi dei legali, improntati nella proposta del Cnf a trasparenza ed equità.
“Abbiamo rappresentato il disagio che sta vivendo l’Avvocatura in questo
momento ed il ministro ha condiviso le nostre preoccupazioni. Occorre
restituire equità e corrispondenza dei compensi all’impegno professionale degli
avvocati”, ha sottolineato Alpa. Anche l’attuazione della riforma forense, ha
garantito il Ministro, sarà accelerata con l’approvazione dei regolamenti
ministeriali mancanti, tra i quali quelli sul tirocinio e le specializzazioni,
anche per chiarire il quadro nel quale sono coinvolte le Università. Sui temi
più ampi dell’assetto della professione, il Guardasigilli ha annunciato un
tavolo con l’Avvocatura. “Siamo molto soddisfatti di questo avvio di
collaborazione. Il Guardasigilli, a cui abbiamo augurato un buon lavoro, ha
dimostrato attenzione e condivisione circa il potenziale di efficacia in
termini di recupero dell’efficienza del sistema di queste nuove misure”, ha
commentato Alpa. "Si tratta di un primo buon risultato che premia il
lavoro responsabile del Cnf per la
Giustizia e per l’Avvocatura”. Alla fine dell’incontro, il
presidente dell’Oua, Nicola Marino, ha
sottolineato come ci sia stato, «un dialogo proficuo. Il ministro si è
impegnato a costituire un tavolo di consultazione e concertazione con
l’avvocatura, per esaminare i provvedimenti urgenti e per programmare una
riforma della giustizia organica e condivisa. Una base di partenza può essere
costituita dal progetto licenziato dalla Commissione Vaccarella, accantonato dal
precedente Guardasigilli. Per quanto riguarda il ddl delega sulla giustizia
civile, che contiene norme punitive per i diritti dei cittadini: motivazione a
pagamento, liti temerarie e responsabilità solidale dell’avvocato (…etc), il
ministro ha chiarito che il provvedimento non andrà avanti senza la preventiva
consultazione dell’avvocatura nell’ambito dell’istituendo “tavolo”. Quindi – ha
aggiunto Marino – il ministro si è impegnato alla pubblicazione celere dei
nuovi parametri forensi, con le modifiche migliorative avanzate dalle
Commissioni Giustizia di Camera e Senato, frutto dell’iniziativa dell’Oua e
conseguenza della manifestazione del 20 febbraio scorso». Il presidente
dell’Oua ha ribadisto, quindi, il terreno comune su diversi altri fronti: «Forte
identità di vedute sul ruolo dell’avvocatura, sul potenziamento degli strumenti
di risoluzione stragiudiziale, a partire dalla negoziazione assistita e dalle
Camere arbitrali. Ma anche sulla necessaria riforma della magistratura onoraria
(a termine e con un percorso di qualificazione). Abbiamo posto il problema dell’aumento delle
spese per i cittadini, con una lievitazione continua ed esponenziale del
contributo unificato, del taglio del gratuito patrocinio, della costante
compressione dei diritti, a fronte di servizi scadenti e anche di una
inefficace revisione della geografia giudiziaria. Da rivedere. Al ministro –
concluso Marino – ho manifestato le gravi ragioni di disagio degli avvocati
italiani sotto il profilo economico, per la crisi in atto, nonché per le
disfunzioni della giurisdizione e per le difficoltà che ogni giorno incontrano
nell’esercizio della professione».
Luigi Berliri (da
Mondoprofessionisti del 6.3.2014)