“Dopo le aperture di Orlando stop
a misure ostili”
"Sospendere
qualsiasi forma di astensione dalle udienze, nell'attesa di verificare i futuri
comportamenti del nuovo Governo e del ministro della Giustizia". L'Unione
nazionale Camere Civili invita così, in una delibera, tutti gli iscritti alle
Camere Civili e all'Avvocatura civilistica a non scioperare, dopo le recenti
aperture del Guardasigilli Andrea Orlando. Questa decisione è stata presa dai
civilisti guidati da Renzo Menoni a pochi giorni dall'astensione indetta
dall'Organismo unitario dell'Avvocatura. Un'astensione, si spiega nella
delibera, che era stata originariamente proclamata per "contestare i
provvedimenti legislativi adottati e proposti dal precedente Governo Letta, in
quanto gravemente lesivi del diritto di difesa e assunti senza nessun
preventivo confronto con l'Avvocatura". Poi però il ministro della
Giustizia, ricordano i civilisti, ha dichiarato la sua "volontà di
confrontarsi con avvocatura e magistratura prima di adottare provvedimenti
sulla giustizia ed in particolare (per quanto più specificamente ci riguarda),
sulla giustizia civile e la sua disponibilità a rivedere il ddl presentato al
Parlamento dal precedente Governo". Una volontà ribadita da Orlando ai
vertici dell'Uncc, nel corso dell'incontro del 14 marzo scorso al ministero,
dove si sono affrontate tutte le più rilevanti problematiche della giustizia
civile, ipotizzandosi la costituzione di gruppi di lavoro, per la condivisa
soluzione di dette problematiche. E ancora, Orlando ha ulteriormente confermato
la propria di collaborazione con
l'immediata sottoscrizione dei nuovi "parametri", recependo anche
alcuni importanti rilievi delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato. E pur
trattandosi, allo stato, di "semplici manifestazioni di volontà di dialogo
e confronto, che devono poi trovare concreta attuazione in successivi concreti
comportamenti e provvedimenti conformi a tali dichiarazioni, tuttavia, a fronte
di tali manifestazioni di cambiamento di metodo e di volontà di collaborazione
- concludono i civilisti - non pare conseguente rispondere, da parte
dell'Avvocatura, con misure ostili e, tanto più con l'astensione dalle udienze,
che non può che costituire l'estrema e più forte misura di contrasto".
(Da Mondoprofessionisti
del 18.3.2014)