Tra le nuove misure varate dal Governo mercoledì scorso ce ne sono alcune che impattano direttamente sul mondo della giustizia. Tra queste si segnalano soprattutto la partenza immediata della mediazione obbligatoria e l'addio alla legge Pinto in materia di equa riparazione.
Mediazione obbligatoria subito, anche per le liti condominiali e per i sinistri stradali.
Il Milleproroghe aveva rinviato al marzo 2012 l’entrata in vigore della conciliazione nell'ambito di queste due materie ed invece ecco che anche per queste controversie bisognerà passare sin da subito attraverso la mediazione, come condizione di procedibilità dell’azione. Nonostante la volontà sia quella di alleggerire il carico di lavoro dei Tribunali, favorendo la conciliazione stragiudiziale, sull'obbligatorietà della mediazione pende sempre il giudizio di legittimità della Consulta, dopo che l’Avvocatura si è dichiarata contraria, e dopo che numerosi giudici hanno sollevato l’eccezione di incostituzionalità dell’istituto, nel corso di procedimenti rispetto ai quali la mediazione era già operativa.
Sempre più centrale il ruolo della Pec per le attività degli avvocati.
Infatti, per tutte le comunicazioni di cancelleria, si dovrà usare la Pec. Solo in via residuale si potrà ricorrere a fax o notifica. Quindi, l’avvocato dovrà indicare, negli atti giudiziari e al proprio Consiglio dell’ordine, la Pec, destinata a diventare lo strumento principale per comunicazioni e notifiche.
Equa riparazione: addio!
Sparisce, di fatto, anche l’indennizzo, previsto dalla Legge Pinto, per l’irragionevole durata dei processi. Il maxiemendamento riconosce alle parti di un processo troppo lungo solo la possibilità di ottenere il rimborso di una somma pari al contributo unificato versato. Il nuovo sistema individua in 2 anni la ragionevole durata di ogni grado del giudizio, e in un anno il giudizio di rinvio dopo la cassazione. Superate queste soglie, si potrà chiedere il rimborso del contributo unificato.
Contributo unificato sempre più caro.
Il contributo aumenta della metà per i giudizi di appello, mentre raddoppia per la fase in Cassazione.
Come ridurre i tempi del processo?
Il maxiemendamento prevede che le sentenze, nell'ambito dei procedimenti civili, potranno essere rese con lettura in udienza del dispositivo e delle motivazioni in forma succinta. La sentenza per esteso si avrà solo su richiesta: in assenza, la sentenza diventa definitiva; mentre chi sceglie di richiedere la motivazione per esteso (forse la parte soccombente) è tenuto a versare in anticipo il contributo unificato del successivo grado di giudizio.
(Da avvocati.it del 4.11.2011)