Dal ministro della giustizia Paola Severino è giunta una doppia rassicurazione al presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa, sull’avvio di un dialogo costante con l’avvocatura nella predisposizione dei provvedimenti in materia di ordinamento professionale, dopo che per tutto il week-end si sono susseguite voci di interventi draconiani sui principi fondanti la professione, che l’avvocatura non potrà tollerare.
Il Consiglio nazionale forense, pur apprezzando l’apertura del governo, vigilerà perché questa promessa sia mantenuta.
D’altra parte la Severino in una recente dichiarazione è stata prudente proprio sulla riforma delle professioni. Ha parlato di “panico ingiustificato” degli Avvocati sull'abolizione del loro ordine limitandosi a dire che la regolamentazione “dovrà essere collocata nella normativa europea”.
Ma il presidente Alpa sul punto è stato chiaro. Intervenendo alla VII Conferenza nazionale dell’avvocatura sabato scorso, Alpa ha dichiarato: “Il presidente del Consiglio Monti ci deve dire cosa intende fare, perché non può decidere all’oscuro, senza consultare prima l’avvocatura, interventi che potrebbero incidere sui diritti fondamentali dei cittadini. Non è un governo tecnico che può travolgere l’avvocatura”.
In due occasioni negli ultimi giorni, dunque, il guardasigilli ha sentito la necessità di allentare la tensione con l’avvocatura, parlando con il presidente Alpa.
La prima, istituzionale, è stata l’ incontro avuto con il Cnf presso la sede giurisdizionale di via Arenula, in una pausa dall’impegno disciplinare del Consiglio. In quella sede Alpa ha esposto al ministro i tre “nodi” più urgenti per la categoria: la sorte della riforma forense, ferma in commissione giustizia alla camera; l’applicazione delle norme contenute nei provvedimenti di stabilizzazione; la riforma della giustizia.
Al ministro ha ribadito la disponibilità dell’avvocatura a impegnarsi direttamente nella gestione dell’arretrato ma ha anche sottolineato che “non si può imputare agli avvocati né la crisi della giustizia né i costi delle imprese a causa di tale crisi”. Il ministro Severino ha sottolineato “che si farà carico delle questioni poste dal Cnf, tutte di grande rilevanza” ed ha assicurato “che il dialogo che si apre oggi durerà per tutta la legislatura”.
Il guardasigilli ha ritenuto opportuno contattare il presidente Alpa anche sabato, con una telefonata durante lo svolgimento dei lavori della VII Conferenza nazionale dell’avvocatura, durante i quali si erano sparse voci di interventi pesanti e immediate sulle professioni.
“Il guardasigilli ha assicurato che su futuri provvedimenti di riordino del sistema l’avvocatura sarà ascoltata. Vigileremo con grande attenzione sulle prossime mosse, pronti alla convocazione di un Congresso straordinario”, ha commentato Alpa.
Luigi Berliri (da Mondoprofessionisti del 29.11.2011)