Il Comune non può chiedere dati personali non
necessari per l’iscrizione all’asilo nido.
È quanto sottolineato dal Garante della Privacy in
una decisione pubblicata il 27 settembre sulla sua newsletter ufficiale. In
particolare è stata rilevata l’illiceità della raccolta dei dati personali
effettuata da un Comune ai fini della predisposizione della graduatoria di
ammissione per l'iscrizione all'asilo comunale dei bambini. Tra le informazioni
richieste nel modulo, e ritenute dal Garante irrilevanti ai fini della verifica
dei criteri previsti dal regolamento comunale per stilare l’elenco dei bambini
ammessi, vi sono quelle riguardanti
a) il motivo di assenza di uno dei genitori dal
nucleo familiare ("separazione, divorzio, morte, etc.");
b) la presenza di un procedimento di affido o
adozione in corso;
c) l'origine straniera di uno o entrambi i genitori,
con l'indicazione dell'anno di ingresso in Italia;
d) la professione o la scuola frequentata da
eventuali altri figli componenti il nucleo familiare;
e) il nome, il cognome, la data di nascita, la
residenza dei nonni del minore e, nel caso nel caso questi risiedano sul
territorio del Comune, anche l'occupazione, ivi compreso l'orario settimanale
di lavoro, lo stato di salute e l'invalidità.
L'Autorità ha ordinato inoltre al Comune di
cancellare i dati non pertinenti già acquisiti in violazione della disciplina
sulla privacy.
(Da diritto.it dell’1.10.2013)