Come è noto
il 19 settembre 2013 si è conclusa la tornata elettorale per il rinnovo del
Comitato dei Delegati di Cassa Forense. Le elezioni, già programmate da Cassa
Forense per il mese di novembre 2013, sono state anticipate a settembre a
seguito di provvedimenti dei Ministeri Vigilanti i quali hanno ribadito «che
nessuna prorogatio degli Organi può essere assentita».
È accaduto che, approvata la legge 247/2012, Cassa
Forense ha chiesto ai Ministeri Vigilanti come era opportuno comportarsi agli
effetti dell’art. 21 della medesima legge che prevede la contemporanea
iscrizione all’Albo e alla Cassa.
Le elezioni per il rinnovo del Comitato dei Delegati
di Cassa Forense. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con nota
del 28 gennaio 2013 suggeriva a Cassa Forense, in considerazione dell’ordinaria
vacatio legis per la quale l’entrata in vigore della legge 247/2012 sarebbe
decorsa dal 2 febbraio 2013, di indire le elezioni per il rinnovo del Comitato
dei Delegati entro il 2 febbraio 2013 così da porre «la Cassa al riparo da ogni
eventuale rilievo, avendo la stessa operato nel pieno rispetto della disciplina
vigente».
Il Presidente di Cassa Forense ha disatteso tale
intelligente indicazione e ha atteso per l’indizione delle elezioni, che è un
potere di sua esclusiva spettanza, l’ultimo giorno utile dopo la pubblicazione
della legge 247/2012 e quindi del suo articolo 21.
Dopo un primo ricorso al Tribunale di Palermo,
dichiaratosi incompetente, seguiva un ricorso al Tribunale di Roma che
rigettava la domanda escludendo l’iscrizione d’ufficio.
A seguito del reclamo però il Tribunale di Roma, pur
rigettando il reclamo stesso, riteneva di non condividere, in punto di fumus
boni iuris, la posizione del primo Giudice sul presupposto che la formula
adottata dall’art. 21, comma 8, legge 247/2012, appariva pregnante nello
stabilire la contestualità dell’iscrizione dell’avvocato all’Albo e alla Cassa,
così introducendo un principio di forte novità rispetto al sistema previgente,
ancorché politicamente possa certo alimentare dibattiti nel ceto forense.
Il ricorso dell’AGIFOR. È di ieri la notizia che
l’Associazione Giovanile Forense ha depositato ricorso ex art. 702 bis c.p.c.
al Tribunale civile di Roma, ricorso qui leggibile nell’allegato, chiedendo di
dichiarare nulle, illegittime, invalide, inesistenti e comunque di nessun
effetto giuridico le svolte elezioni per il rinnovo del Comitato dei Delegati
di Cassa Forense tenutesi dal 9 al 19 settembre 2013 disponendo il ripristino
delle legalità elettorale e del diritto di elettorato attivoÂÂ degli esclusi ordinando a Cassa Forense di
rideterminare il numero base per la distribuzione dei seggi nei collegi
elettorali computando tutti gli avvocati italiani iscritti all’Albo forense il
giorno antecedente l’indizione delle elezioni.
Ci troviamo quindi in una situazione che qualificare
imbarazzante è dir poco: da una parte vi è un Comitato dei Delegati da tempo
scaduto e in prorogatio già dichiarata illegittima dai Ministeri Vigilanti con
la necessità di assumere atti importanti quali il bilancio preventivo 2014 e i
criteri per gli investimenti atti che vanno oltre la mera gestione
amministrativa assentita; dall’altra i nuovi delegati in attesa della
proclamazione da parte della Commissione elettorale centrale già investita di
altri problemi in ordine alla regolarità delle elezioni; in mezzo il ricorso ÂÂ
giurisdizionale del quale si sta parlando che interessa 56.095 avvocati
iscritti all’Albo e che rappresentano poco meno di un terzo di tutti gli
iscritti a Cassa Forense.
Che succederà? Meglio non azzardare pronostici.
Quel che è certo è che, e va riconosciuto, i Ministeri
Vigilanti nel formulare il parere disatteso erano stati lungimiranti!
Paolo Rosa (da dirittoegiustizia.it del 16.10.2013)