Il testo è
nettamente peggiore
per le cause
di valore più basso
e per le
esecuzioni
“Stupisce e amareggia che lo schema di regolamento
contenente i nuovi parametri forensi preveda condizioni peggiorative
soprattutto per i giovani, che notoriamente seguono, per essere agli inizi
della carriera, cause di minor valore ”. Lo dichiara il segretario generale
dell’Associazione Nazionale Forense (Anf), Ester Perifano, che aggiunge: “ Sono
stati ulteriormente tagliati i compensi relativi alle controversie di valore
più basso, appannaggio ovviamente degli avvocati più giovani e con meno
esperienza e clientela, come anche i compensi relativi alle esecuzioni,
mobiliari e immobiliari, mentre sono stati aumentati i compensi previsti per le
cause di valore più alto. Alla luce di questa bozza , che pure presenta aspetti
positivi rispetto al DM 140, possiamo affermare che la logica è stata, come
sempre, quella di privilegiare pochi a discapito di molti, anzi moltissimi.
Logica opposta a quella che, all’epoca del Ministro Severino, guidò le
trattative con il Ministero, quando si preferì una maggiore attenzione per le
fasce più deboli e più in difficoltà della professione, ovvero i giovani e le
donne, e non per gli studi legali più strutturati. Inoltre – continua Perifano
- cadono alcuni punti importanti : tra gli altri, ora l’aumento delle
competenze per l’avvocato che accompagna il cliente in mediazione scatta solo
se la mediazione riesce, mentre nella bozza Severino sarebbe scattata a
prescindere dall’esito della mediazione. Azzerata , nella bozza Severino, la
decurtazione per i compensi dovuti a seguito di patrocinio a spese dello Stato,
mentre ora risulta reintrodotta una decurtazione del 30%. Ci riserviamo – conclude
Perifano - a breve un ulteriore approfondimento, ma la logica sottesa a questo
provvedimento è chiara : banche, assicurazioni e Stato , ovvero coloro che
pretendono servizi professionali a costi stracciati, sono stati accontentati.
E, per l'ennesima volta, gli avvocati più giovani sono finiti nel tritacarne .
Non così quelli che, più fortunati, anche in ragione dell'età' e della migliore
strutturazione di studio, vedono aumentare i propri futuri guadagni.
Decisamente questo non è un Paese per giovani".
(Da Mondoprofessionisti
dell’11.10.2013)