Due giorni di manifestazioni in cento città contro gli interventi sulla giustizia e sulle professioni contenuti nella manovra economica. È questo quanto deciso nel corso degli stati generali dell’Avvocatura svoltisi a Roma.
“Informeremo gli italiani – dice a Mp Maurizio de Tilla, presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura - su una legge che prevede la chiusura di circa 50 tribunali, l’aumento del contributo unificato, norme vessatorie su una mediaconciliazione obbligatoria, oltretutto incostituzionale e non in linea con le direttive europee. Tutti provvedimenti che danneggiano innanzitutto i cittadini perché comprimono e riducono diritti sociali e che servono solo per fare cassa, non per eliminare gli sprechi. Viene da chiedersi dove sono finiti i tanti annunciati tagli ai costi della politica ».
«Non solo – aggiunge il presidente Oua – scenderemo in piazza anche per opporci al complessivo attacco alle professioni, ormai equiparate a delle semplici imprese. Ma le manifestazioni – conclude de Tilla – sono anche per passare dalla protesta alla proposta. Lo ricordiamo ancora una volta, l’Organismo Unitario dell’Avvocatura, l’Associazione Nazionale Magistrati e tutti gli altri sottoscrittori del Patto per la Giustizia hanno avanzato un progetto concreto per far funzionare la macchina giudiziaria che è rimasto inevaso. Non solo. sul tavolo c’è da mesi anche un Decalogo di spunti concreti presentato dell’Oua: manager nella direzione degli uffici giudiziari, applicazione integrale del metodo Barbuto (il Tribunale di Torino che ha fortemente ridotto tempi e recuperato efficienza), maggiori risorse ben impiegate, riforma del giudice laico, diffusione su tutto il territorio del processo telematico, rivisitazione delle sezioni distaccate, migliore ripartizione nel territorio degli uffici giudiziari. Invece, il Governo ha partorito una “riformicchia” che non risolve i veri problemi e che peggiora in modo “epocale” la situazione. È giunto il momento del confronto, l’avvocatura è pronta”.
A de Tilla ha fatto eco il consigliere segretario del Cnf, Andrea Mascherin: “Dagli avvocati proposte e non proteste. La manovra bis presenta profili di criticità, di metodo e di merito, che il Cnf ha più volte sollevato; ma riconosce la specificità degli ordinamenti professionali a garanzia della indipendenza e dell’autonomia delle professioni distinguendola dall’ attività di imprese Alcuni dei principi enunciati sono già contenuti nella riforma della professione forense (formazione obbligatoria, assicurazione obbligatoria, compensi ai praticanti, ndr) che è a metà del guado, essendo stata già approvata dal senato. Chiediamo dunque l’approvazione veloce del provvedimento anche alla camera per corrispondere alle esigenze di qualità e professionalità, attesa la peculiarità della professione forense”
(Da Mondoprofessionisti del 16.9.2011)