Per dovere e completezza di cronaca, precisiamo subito che il Comune di Riposto si è pure espresso per il mantenimento del GdP, giusta delibera del Commissario Regionale dott.ssa Cettina Pennisi n. 68 del 24.4.2013, pubblicata all’Albo Pretorio comunale il 30.4.2013 (NdAGANews).
Presentata la richiesta di mantenimento
da Giarre, S. Alfio e Piedimonte
Finalmente pare giungere una buona notizia sulle sorti dell'ufficio del Giudice di pace di Giarre, città già mortificata da tanti eventi negativi in tema di servizi per i cittadini, che interessano anche i centri vicini, tra i quali la soppressione della Serit e l'imminente chiusura del Tribunale.
Oggi pare sia stata evitata un'altra grave perdita con l'invio al ministero della Giustizia entro i termini della scadenza previsti dal decreto legislativo n. 156/2012, della richiesta di mantenimento dell'Ufficio del Giudice di Pace di Giarre, che si è reso possibile grazie a tre Comuni che si sono consorziati e che si divideranno le spese di gestione affinché tale servizio non venga interrotto.
Appare chiaro che a poterne usufruire saranno soltanto gli utenti dei Comuni consorziati anche se per il momento in attesa che giunga un riscontro positivo dal ministero, previsto entro dodici mesi, l'ufficio resterà aperto a tutti.
A fornire maggiori chiarimenti a tal proposito è il funzionario giudiziario dell'ufficio del giudice di pace di Giarre dott. Gianni Zagaglia: «Il sindaco pro tempore Teresa Sodano, dimostrandosi sensibile ai miei ripetuti e continui appelli, ha inviato al ministero della Giustizia l'istanza per il mantenimento dell'unico ufficio giudiziario ancora esistente nel territorio che comprende oltre centomila abitanti. A tutt'oggi - continua il dott. Zagaglia soltanto le delibere consiliari dei Comuni di Giarre, S. Alfio e Piedimonte Etneo sono state allegate nella documentazione inoltrata al competente ministero della Giustizia con riserva di integrazione ove fosse possibile delle delibere consiliari degli altri Comuni ricadenti nel circondario giarrese, quindi di Riposto, Milo, Mascali, Fiumefreddo e Calatabiano.
«Questi Enti - conclude il dott. Zagaglia - se non riusciranno a farvi parte metteranno i propri cittadini nelle condizioni di dover affrontare continui viaggi nella sede centrale di Catania sostenendo spese notevoli e perdendo sicuramente del tempo prezioso».
Laura Fazzina (da La Sicilia del 9.5.2013)