Entro martedì emendamenti al ddl
sul rinvio di un anno, ma il Csm dice no
Testo unificato in commissione Giustizia al Senato.
Palazzo dei Marescialli boccia la proroga:
«Spreco di risorse pubbliche»
Scadrà alle 14 di martedì 28 maggio il termine per presentare emendamenti al testo unificato adottato in commissione Giustizia al Senato per rinviare di un anno il taglio di circa mille uffici giudiziari minori. Ma il Csm ad ampia maggioranza già boccia la proroga, paventando il rischio che il differimento si risolva in uno «spreco di risorse pubbliche».
Squilibrio territoriale
Il testo scelto dalla commissione di Palazzo Madama rispetto ai ddl 134-642 è molto semplice, ha un solo articolo e due commi: «All'articolo 11, comma 2, del decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, la parola: «dodici» è sostituita dalla seguente: «ventiquattro». L'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 5 del decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155, è sospesa fino al 31 dicembre 2013». Il risultato sarebbe di far slittare di un anno, e dunque al settembre 2014, l 'entrata in vigore della nuova geografia giudiziaria. Secondo i senatori i criteri adottati creerebbero disparità fra i territori e specie nei tribunali metropolitani.
Riforma ineludibile
La posizione del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri è nota: contrarietà al differimento ma disponibilità al dialogo con tutti, come annunciato dal titolare di Via Arenula durante i due interventi alla Camera e al Senato. Ora anche il Csm fa sentire la sua voce, anch'essa non favorevole alla "moratoria di un anno", che «rischia di determinare uno spreco di risorse pubbliche, un definitivo abbandono della scelta di razionalizzare le risorse e di distribuirle in modo più equo, pregiudicando una riforma così importante e da tanti anni attesa».
Dario Ferrara (da cassazione.net)