Un appello al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri affinché sospenda l’attuazione della revisione della geografia giudiziaria in attesa della pronuncia della Consulta. A lanciarlo è Maurizio De Tilla, presidente dell’Associazione nazionale avvocati italiani che ha aderito all’astensione dalle udienze per il 29 e 30 maggio, deliberata dall’Organismo unitario dell’avvocatura.
«Solo per 150 giudici di pace, i Comuni hanno posto in essere una strategia di salvataggio, assumendosi l’onere di gestione – ha spiegato De Tilla – gli altri 500 giudici di pace verranno soppressi, salvo ripensamento del ministero della Giustizia. In realtà, come è stato più volte evidenziato, la procedura posta in essere per effetto della normativa sulla revisione della geografia giudiziaria è irrazionale e contraddice la stessa asserita finalità (in gran parte falsa) di risparmio di spesa. Trasferire ai Comuni l’onere di spesa per i giudici di pace – ha continuato De Tilla – non può individuare un risparmio per la finanza pubblica in quanto si tratta solo di collocare diversamente l’impegno da ripartire tra lo Stato ed i Comuni. D’altra parte, vi sono numerosi uffici dei giudici di pace che sono necessari e non saranno mantenuti perché i Comuni non hanno risorse e mezzi per sostenerli. Il discorso appare solo burocratico ed ignora del tutto le esigenze di giustizia di prossimità». Per questo, l’Anai ricorda che «il ministero sta cancellando 31 Tribunali minori e 220 sezioni distaccate, mentre in Italia più di mille sindaci sono in rivolta».
(Da associazionenazionaleavvocatiitaliani.it del 3.5.2013)