L'Avv. Fabio Florio, già presidente dell'Ordine di Catania
Toni accesi, momenti di contestazione e posizioni discordanti hanno segnato i momenti conclusivi del Congresso Nazionale Forense Straordinario, dal titolo “I Diritti non sono merce”, organizzato a Milano da Consiglio Nazionale Forense, Organismo Unitario dell'Avvocatura Italiana, Cassa Forense e Ordine degli Avvocati di Milano. Nel capoluogo lombardo sono arrivati oltre duemila avvocati che si sono confrontati, ma anche scontrati, sulle azioni da intraprendere per il futuro.
Tensione quasi naturale, per Fabio Florio (nella foto), componente del Cnf, visto il delicato periodo che sta vivendo l’avvocatura italiana.
“Ci battiamo” dichiara ai microfoni di Justice Tg “magari in maniera esagitata, in maniera arrabbiata, però bisogna capire che stiamo vivendo un momento critico come non ci succedeva da anni”. Non sono mancati gli attacchi a Cnf e Oua per l’incapacità a rappresentare le istanze dell’avvocatura con Ministro e Parlamento.
Florio non esita a replicare. “Come Consiglio Nazionale Forense e come Organismo Unitario dell’Avvocatura ci battiamo quotidianamente” afferma “molti si lamentano del fatto che non portiamo risultati a casa ma devo dire con molta franchezza che si sta facendo tutto quello che è possibile fare, qui non è un problema di uomini ma un problema legato a chi ci ascolta, quindi dobbiamo fare in modo che a livello di Ministero, a livello di Parlamentari, a livello di Governo si senta questa voce dell’Avvocatura e che questa voce soprattutto venga ascoltata, che è” sottolinea Florio “la cosa più importante”. La conclusione dell’assise ha stabilito che l’avvocatura presenterà una proposta di revisione del progetto di legge di riforma della professione forense all’esame del Parlamento.
Tra le mozioni più importanti è stata approvata quella per promuovere un referendum popolare abrogativo per la mediazione. L’istituzione del tribunale delle imprese è stato ritenuto incostituzionale e socialmente iniquo; il Congresso, ha stabilito inoltre di perseguire la reintroduzione delle tariffe e dei minimi inderogabili, Sulle società la decisione è stata quella di chiederne l’abrogazione secca. Componenti istituzionali e associative dei legali da oggi al lavoro per il cantiere della riforma che dovrà essere attuata, ha deciso il Congresso, con legge ordinaria. L’assise si è divisa a metà anche sulla definizione di cliente-consumatore, in totale disaccordo è il componete del Cnf, Fabio Florio. “Non è un consumatore il cliente, l’aiuto che viene dato al cliente” conclude “è basato sui principi stabiliti dal nostro ordinamento giuridico”.
Laura Distefano (da justicetv.it del 26.3.2012)