«Non stupisce l'atteggiamento del mondo del bancario che per anni, soprattutto nell'ultimo periodo, ha beneficiato di interventi normativi ed ingentissimi aiuti finanziari, e adesso punta i piedi contro il governo ritenendosi defraudato per il varo di norme a beneficio della trasparenza dei rapporti bancari del decreto sulle liberalizzazioni al Senato. I giovani avvocati, già duramente colpiti dalla crisi, di cui gli istituti creditizi sono in parte responsabili, ribadiscono la loro netta contrarietà all'ipotesi che l'esecutivo di Mario Monti faccia un dietrofront quando il testo arriverà alla Camera, reintroducendo le commissioni bancarie sugli affidamenti, come ventilato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà». A sostenerlo, in una nota, Dario Greco presidente dell'Aiga, l'Associazione Italiana dei Giovani Avvocati. Secondo il leader dei legali under45, «è ingiusto che i sacrifici ricadano sempre sulle stesse categorie: lavoratori dipendenti, pensionati, titolari di partita Iva, sottoposti ad una tassazione onerosa, e non si riesca finalmente – chiude Greco – ad intaccare i privilegi iniqui dei banchieri, che poco contribuiscono allo sviluppo delle attività finanziarie del Paese, imponendo condizioni di credito spesso inaccessibili per qualunque giovane intenda avviare un proprio studio, o mettere su un'impresa».
(Da Mondoprofessionisti del 2.3.2012)