Tariffe e liberalizzazioni: la classe forense si spacca.
L’Associazione nazionale forense (Anf) guarda infatti con favore alle modifiche al decreto legge sulle liberalizzazioni e invita l’avvocatura a fare un passo indietro sulle astensioni già proclamate a partire da metà marzo. L’Organismo unitario dell’avvocatura (Oua) ritiene invece le modifiche insoddisfacenti e insiste sulla linea dura degli scioperi che paralizzeranno la giustizia per dieci giorni.
“Esprimiamo soddisfazione per l’approvazione degli emendamenti in Commissione Industria al decreto legge ‘Liberalizzazioni’ sulle società professionali, sulle tariffe e sul tribunale delle imprese - dice il segretario generale dell’Anf, Ester Perifano.
“Abbiamo ottenuto che nelle società professionali – spiega – il socio di capitale resti in minoranza e che la governance degli studi sia confermata nelle mani dei professionisti. Sono modifiche significative – aggiunge Perifano – , che fanno coincidere l’interesse dei cittadini con l’autonomia e l’indipendenza dell’avvocato. Un’avvocatura seria e responsabile dovrebbe ora abbandonare la linea della sterile contrapposizione e lanciare un segnale in tal senso, ripensando le astensioni che sono state proclamate durante l’assemblea convocata a Roma dall’Organismo unitario dell’avvocatura”.
L’Anf approva inoltre la decisione di rinviare di quattro mesi l’azzeramento delle tariffe e quindi “di fare riferimento a parametri stabiliti con decreto del ministro vigilante, da adottare nel termine di centoventi giorni successivi alla data di entrata in vigore della legge di conversione” del decreto legge ‘liberalizzazioni’.
L’Organismo unitario, invece, conferma il suo dissenso. “Sono stati cambiati solo alcuni aspetti del decreto legge – dice il presidente dell’Oua Maurizio de Tilla –, lasciando inalterate le ragioni della nostra forte preoccupazione e delle nostre proteste: rimane l’abolizione delle tariffe, le società con i soci di capitale, il depotenziamento del tirocinio. Salta solo l’obbligo del preventivo scritto e si consente un periodo transitorio affinché i giudici nei processi possano ricorrere alle tariffe in attesa della definizione dei parametri ministeriali. L’avvocatura ha espresso sempre il rifiuto di interventi legislativi che equiparino l’avvocato a un’impresa, con la sottomissione del diritto alle leggi di mercato”. L’Oua conferma quindi le iniziative di protesta: dal 15 al 23 marzo sciopero, congresso straordinario a Milano (il 23 e 24 marzo), manifestazione a Roma il 15 marzo con presidio davanti alla sede del ministero della Giustizia, in via Arenula.
(Da Mondoprofessionisti dell’1.3.2012)