Gli Avvocati manifesteranno il prossimo 15 marzo a Roma
contro le liberalizzazioni selvagge e la rottamazione della giustizia
Lo conferma il presidente dell'Organismo unitario dell'avvocatura, Maurizio de Tilla, che ricorda le ragioni della protesta che apre un ciclo di scioperi che termineranno il 23 marzo in contemporanea con l'inizio del Congresso straordinario forense a Milano.
"Gli Avvocati sono fortemente preoccupati per le decine di interventi varati in questi anni contro le libere professioni e arrabbiati per i provvedimenti lesivi dell'identità' dell'Avvocatura e del diritto di difesa - spiega -. Tre milioni di lavoratori della conoscenza, il 15% del Pil del Paese, sono sotto l'attacco costante della crisi economica e continuamente additati dall'opinione pubblica come una 'casta' di privilegiati. Gli Avvocati, per primi, hanno deciso di dire no a questa marea montante, condizionata dai Poteri Forti e, spesso, da alcuni mezzi di comunicazione, che tende a voler equiparare le professioni alle imprese, soggiogandole alle logiche mercatiste, nonché a riconvertire la nostra giustizia in un servizio esclusivo per le imprese, rinunciando, invece, a una vera riforma del settore che consenta alla macchina giudiziaria di recuperare efficienza e modernità tanto per i cittadini comuni quanto per il nostro sistema produttivo".
"Non ci fermiamo di fronte ad alcuni piccoli aggiustamenti al testo del decreto liberalizzazioni - continua il presidente dell'Oua - e chiediamo con decisione l'eliminazione dell'articolo 9 che abroga le tariffe e il divieto assoluto dei soci di capitale nelle società di professionisti. Ci opponiamo - aggiunge de Tilla - alla prevista chiusura dei 'Tribunali minori' e all'accorpamento-eliminazione degli uffici dei giudici di pace. Chiediamo urgentemente due tavoli di confronto con governo, enti locali, cittadini e magistratura, per scongiurare il rischio che si lasci il territorio sprovvisto di presidi di legalità e di efficienza. Diciamo, quindi, no alla burocratizzazione del processo civile, all'aumento del contributo unificato, all'istituzione del tribunale delle imprese, alla obbligatorietà della mediaconciliazione, tutti interventi, appunto, che prefigurano una giustizia a due binari, una più cara ed efficace per i più ricchi e un'altra lenta e inefficiente. Protestiamo, inoltre, per chiedere il rinvio dell'entrata in vigore delle materie fino ad ora escluse dalla mediazione obbligatoria, condomini e incidenti stradali, in attesa delle decisioni della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia Europea". "Cerchiamo il dialogo da mesi - conclude de Tilla - ma fino ad ora è stato un muro di gomma, solo interventi legislativi nel segno delle liberalizzazioni selvagge e contro l'accesso universale e pubblico alla giustizia per i cittadini. Non ci rimane che continuare a protestare, per tutelare il diritto di difesa per scongiurare la costante rottamazione della macchina giudiziaria. Tutti in toga a Roma il 15 marzo, ore 11, a Piazza Cavour, astensione dalle udienze dal 15 al 23 marzo e il 23 e il 24 Congresso straordinario a Milano".
(Da Mondoprofessionisti del 5.3.2012)