domenica 9 ottobre 2011

Riga l’auto del collega: non va licenziato

Due colleghi proprio non si sopportano e l'ennesimo alterco si conclude in modo inaspettato: uno riga l'auto dell'altro in presenza di testimoni.
Il colpevole non cerca alibi, ma si ribella quando, in forza dell'accaduto, viene licenziato.
"In tema di verifica giudiziale della correttezza del procedimento disciplinare, il giudizio di proporzionalità tra violazione contestata e provvedimento adottato si sostanzia nella valutazione della gravità dell'inadempimento del lavoratore e dell'adeguatezza della sanzione, tutte questioni di merito che ove risolte dal giudice di appello con apprezzamento in fatto adeguatamente giustificato con motivazione esauriente e completa, si sottraggono al riesame in sede di legittimità".
Questa la motivazione della Corte di Cassazione che con sentenza n. 18835 pone l'accento sulla condotta dell'uomo che è senz'altro censurabile in quanto denota un atteggiamento "incivile" ma non integra i presupposti di "notevole inadempimento" che invece avrebbero come conseguenza automatica il licenziamento in tronco.

Alberta Perolo (da famigliacristiana.it del 5.10.2011)