Dopo le offese in dialetto, le espressioni "sei un imbecille" e "tu non sei nessuno", la Cassazione è tornata a occuparsi di turpiloquio mettendo al bando l’epiteto "furbetto del quartierino", celebre frase dell’ex immobiliarista Stefano Ricucci, coinvolto in un clamoroso fallimento.
Questi i fatti: un maresciallo dell’Esercito invia una mail al comandante mettendo in copia l’ufficiale addetto alla programmazione economica e finanziaria del comando militare della Sardegna, definendoli, appunto, "furbetti del quartierino".
Il caso finisce in Tribunale e il maresciallo viene condannato a quattro mesi di reclusione con l’accusa di diffamazione pluriaggravata.
La Cassazione ha di fatto confermato la sentenza anche della Corte d’Appello, non considerando convincente in alcun modo la difesa del maresciallo incentrata sulla libertà di esercizio del diritto di critica essendo egli un rappresentante sindacale.
Con sentenza n. 37046 la prima sezione penale ha sottolineato come "la dialettica dei rapporti con le controparti non può essere articolata attraverso un lessico obiettivamente offensivo e lesivo dell’altrui reputazione, che poco ha a che vedere con l’esercizio del mandato sindacale".
Alberta Perolo (da famigliacristiana.it del 19.10.2011)