di Guido Alpa, presidente CNF
Porterà a 'una paralisi del sistema che avrà ricadute negative sui procedimenti in atto e sulle iniziative processuali da incardinare' la riforma che introduce la mediazione; una norma di 'dubbia costituzionalità, che, per come concepita, si risolve in un percorso ad ostacoli nell' accesso alla giurisdizione, con un aumento di oneri e costi per ottenere risposta alla domanda di giustizia'.
In un manifesto che sarà distribuito a tutti gli Ordini degli Avvocati il Consiglio nazionale forense mette sotto accusa la riforma. Il Cnf ricorda che denuncia da un anno e con forza 'le palesi incongruenze di una legge che ha costruito un'alternativa alla giurisdizione senza garanzie per i cittadini, che dovranno obbligatoriamente ricorrervi privi di adeguata tutela ed impossibilitati a valutare consapevolmente le eventuali rinunce ai propri diritti'.
'L'Avvocatura, chiamata dalla Costituzione e dalla legge speciale alla salvaguardia dei diritti anche dei soggetti più deboli, non contrasta l'idea della mediazione quale complemento della giurisdizione nella soluzione dei conflitti - chiarisce il Cnf - ma ribadisce la propria opposizione a questa normativa, della quale 'ha ripetutamente rappresentato i limiti, chiedendone le necessarie modifiche'. Tuttavia 'ha dovuto prendere atto che il Governo ha purtroppo disatteso le richieste formulate'.
(Da Mondoprofessionisti del 28.2.2011)