È necessaria una rapida approvazione della riforma forense, pur con le dovute correzioni sul nodo della qualità, del rigore e dell’accesso. Il vero nodo da affrontare, e risolvere, è la crescita vertiginosa dell’avvocatura anche con l’introduzione del numero programmato all’università.
Il testo varato dal Senato seppur in alcune parti si discosta dal testo originario predisposto dall’Avvocatura, contiene un complesso di norme che non possono non raccogliere il consenso dell’OUA, salvo alcune necessarie correzioni anche sostanziali.
Giudizio complessivamente positivo sui seguenti punti: riserva della consulenza legale, minimi di tariffa, divieto del patto di quota lite, esclusione di soci di capitale nelle società tra avvocati.
Il testo approvato purtroppo ha eliminato alcune norme previste nella versione originaria, liberalizzando così l’accesso agli albi che già sono sovraffollati con la presenza di circa 230 mila avvocati ed è quindi importante intervenire sui questi aspetti inserendo modifiche improntate a modernità, selezione e rigore sulla continuità ed effettività dell’esercizio della professione, sulle specializzazioni, sul nodo dell’eccessivo numero dei cassazionisti.
La vera scommessa è nell’accesso alla professione forense che non può prescindere dall’introduzione del numero programmato nelle facoltà di giurisprudenza.
(Da Mondoprofessionisti del 3.3.2011)