martedì 8 marzo 2011

Incognita TAR sulla mediaconciliazione


Il 21 marzo scattano le nuove norme se l’OUA perde il ricorso

La patata bollente della mediaconciliazione - il provvedimento voluto dal Guardasigilli Angelino Alfano, ed altrettanto contrastato dagli Ordini degli avvocati - passa, domani, ai giudici del Tar del Lazio che dovranno valutare se, come sostiene l'Organismo unitario dell'avvocatura, sia illegittima la nuova normativa nata con l'obiettivo di deflazionare il contenzioso civile rendendo obbligatorio il tentativo extragiudiziale di soluzione delle liti.
Molti i settori nei quali, per legge, bisognerà tentare la strada della soluzione davanti a un 'risolutore di conflitti'. Ossia un professionista - non necessariamente di formazione giuridica, anche un ingegnere o un geometra vanno bene - che, per ora, avrà una formazione specifica di 50 ore e  che, in futuro, avrà una apposita laurea triennale.
Questo 'problem solving' deve essere capace di sviluppare il dialogo tra le parti e la ricerca di una soluzione condivisa che faccia rinunciare i contendenti dall' intraprendere il lungo percorso giudiziario che dura almeno 10 anni, dal Tribunale alla Cassazione.
Attualmente sono quasi sei milioni le cause arretrate. Locazioni, litigi ereditari, contratti bancari e assicurativi, risarcimenti del danno da colpa medica e diffamazioni a mezzo stampa, comodato, affitto di aziende, patti di famiglia e diritti reali: in tutti questi casi, prima di andare in tribunale, bisogna confrontarsi davanti al conciliatore.
E tra un anno l'obbligo scatterà anche per le liti condominiali e le cause per risarcimento danni da circolazione stradale e da natanti. Invano l'avvocatura aveva chiesto al ministro di inserire nella nuova disciplina l'obbligo, per i cittadini, di essere assistiti da un legale di fiducia. La procedura, tuttora, non lo prevede e, dunque, rimangono in campo le barricate degli avvocati che ritengono la mediaconciliazione lesiva del diritto di difesa.
Se la 'creatura' di Alfano funzionerà e si raggiungerà il risultato di abbattere anche solo del 20-30% l'iscrizione di nuove cause, per gli avvocati ci potrebbe essere un calo delle entrate.
Quel che è certo è che  domani, gli avvocati si mobiliteranno e saranno presenti davanti agli uffici del Tar di Via Flaminia. Qui si discuterà il ricorso dell'Oua (Organismo unitario dell'avvocatura) redatto dall'avvocato Giorgio Orsoni - sindaco di Venezia - che chiede l'immediata sospensione e il successivo annullamento del regolamento perché "riduce l'accesso alla giustizia", "abbassa la qualità della figura del mediaconciliatore" per la cui qualificazione è previsto solo un diploma di laurea universitaria triennale, e nella fase transitoria solo poche ore di formazione che abilitano "immediatamente soggetti senza alcuna rigorosa preparazione". 

(Estratto da Mondoprofessionisti dell’8.3.2011)