venerdì 4 marzo 2011

Chi picchia l'amante integra il reato di maltrattamenti in famiglia

La sesta sezione penale di Cassazione con sentenza n. 7929 del 1° marzo 2011 ha stabilito che chi picchia la propria amante rischia il carcere per il reato di maltrattamenti in famiglia.
Un padre di famiglia quarantenne residente in Sicilia è stato condannato in primo grado a quattro mesi di reclusione per il reato di maltrattamenti dopo aver malmenato la donna con cui aveva una relazione extraconiugale. Contro la decisione del Gip di Messina i legali dell'uomo hanno presentato ricorso presso la Suprema Corte lamentando l'assenza di uno “stabile rapporto di comunità famigliare”.
I giudici di legittimità hanno confermato la custodia cautelare in carcere applicata dal Tribunale di Messina. Secondo il collegio il carattere di stabilità del rapporto extraconiugale è infatti rilevante nell'attribuzione del reato.
Per integrare il reato previsto dall'articolo 572 del codice penale è sufficiente che il responsabile dei maltrattamenti abbia una relazione stabile con la persona offesa: ai fini della configurabilità dell’illecito, infatti, è richiesto che l’autore abbia con la vittima una rapporto duraturo, assimilabile alla consuetudine e alla comunità familiari. È questo un elemento che di per sé determina l’insorgenza di una serie di obblighi di mutua assistenza e solidarietà, un pò come avviene nella famiglia legale.

(Da avvocati.it del 4.3.2011)