GIUSTIZIA, DE TILLA, OUA: "IL MINISTRO ALFANO ORMAI NON DIALOGA PIÙ
CON AVVOCATI E MAGISTRATI, MA SOLO CON COMMERCIALISTI E IMPRESE"
L’OUA DENUNCIA PREOCCUPANTI CONFLITTI DI INTERESSE
NELLE ORGANIZZAZIONI PRIVATE DI CONCILIAZIONE
DUE TERZI SONO SOCIETA’ DI CAPITALI REGISTRATE NELL’ALBO DEL MINISTERO
L’Organismo di rappresentanza politica dell’avvocatura, Oua, ha proclamato nei giorni scorsi altre quattro giornate di sciopero (14-15 aprile, 26 maggio, 23 giugno) e indetto una manifestazione a Roma per il prossimo 14 aprile. Oggi, il presidente dell’Oua, Maurizio de Tilla, partecipando alla trasmissione Uno Mattina, su Rai 1, ha ribadito le ragioni della protesta contro la privatizzazione e la rottamazione della giustizia civile.
Successivamente in relazione alla partecipazione del ministro Alfano al convegno organizzato a Torino dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, l’avv. de Tilla ha dichiarato quanto segue.
«Sarebbe logico un cambio di nome al Ministero di giustizia – ha spiegato - per rendere più coerenti e comprensibili alcune scelte fatte dal Ministro Alfano sulla giustizia civile, ma anche per così poter bene inquadrare il serrato dialogo del Guardasigilli con alcuni settori economici e professionali del nostro Paese (imprese e commercialisti) e specularmente all’assenza di confronto con chi opera quotidianamente nei tribunali: avvocati, magistrati, giudici onorari.
Infatti, ormai, il ministro della Giustizia va spesso dai commercialisti e dagli industriali per illustrare i suoi progetti sulla futura fisionomia della macchina giudiziaria. Insolito, no? Forse perché gli avvocati hanno definito questi provvedimenti di “ privatizzazione “ e “rottamazione” della giustizia.
Il Ministro, poi, tace su un fatto preoccupante: su 630 organismi di conciliazione ben 415 fanno capo a sedi di società di capitali. Da tale dato emerge chiaramente un progetto di “svendita” della giustizia alle società private, con l’insorgenza di non pochi dubbi su possibili speculazioni, conflitti di interesse, dipendenze, condizionamenti e affari privati.
«Nell’assise dei commercialisti – aggiunge il presidente dell’Oua - il Ministro della Giustizia ha testualmente dichiarato: “Vorrei che mi si spiegasse il modo per cui, mentre si investivano più soldi nel sistema giustizia, l’arretrato cresceva e ora invece cala”. La risposta probabile è la seguente: o il Ministro non legge bene i dati o i cittadini rinunciano a far valere le proprie ragioni. Ed infatti, la giustizia funziona oggi come prima. E non si registrano interventi incisivi.
«La media-conciliazione obbligatoria e le prospettate modifiche processuali – conclude de Tilla - delle quali il Ministro non vuole discutere con l’OUA e gli altri organismi rappresentativi del mondo della giustizia, costituisce un intervento inidoneo e di poca utilità, fatto a piedi giunti, con violazione dei diritti dei cittadini e dei valori della Costituzione. È evidente che visto il continuo rifiuto del dialogo da parte di Alfano, non ci resta che far valere con ulteriori giorni di astensione la fondata protesta dell’avvocatura. Per questa ragione il 14 e 15 aprile e poi il 26 maggio e il 23 giugno ci asterremo dalle udienze e il 14 faremo una grande manifestazione pubblica a Roma con la presenza di numerosi parlamentari di tutte le formazioni politiche».