mercoledì 18 dicembre 2013

Si al risarcimento danni ai nonni non conviventi

Si può provare il rapporto d'affetto
attraverso contatti Facebook

C'è un’inspiegabile tendenza a sottovalutare  l'importanza dei rapporti  d'affetto che intercorrono tra nonni e nipoti, specie quando si tratta di risarcire un danno da perdita dei propri  congiunti. I nonni infondo sono dei genitori con un tempo più dilatato e nella loro età  spesso c'è tutta la saggezza di cui si ha bisogno.

Spesso sono dei veri e propri punti di riferimento, delle bussole che aiutano ad orientarsi in quell'oceano di incertezze che ci riserva la vita.

"Devi compiere la tua crescita, non importa quanto alto sia stato tuo nonno" diceva Abraham Lincoln dimostrando quanto potesse essere intenso l'amore per i nipoti.

Occupandosi proprio di questo legame affettivo  e di come debba essere risarcita la perdita di un nipote  la corte di cassazione (sentenza n.29735/2013) ha chiarito che nel caso di danno da perdita parentale, il diritto al risarcimento spetta anche ai nonni che dimostrino la relazione affettiva con i nipoti.  La dimostrazione della relazione affettiva può avvenire anche sulla base dei contatti telefonici o telematici avvenuti (come ad esempio con Facebook).

Il risarcimento del danno da perdita del nipote può essere chiesto non solo in caso di incidente stradale ma anche in tutte quelle circostanze in cui la morte del parente sia avvenuta per colpa di terzi.

Perché sia riconosciuto questo diritto ai nonni, il presupposto non deve essere necessariamente la convivenza stabile bensì la prova di un forte legame con il nipote.

Dunque, secondo gli ermellini il requisito della "non convivenza" passa in secondo piano perché l'importanza e la stabilità di un legame affettivo e parentale non si basa sulla "compresenza fisica nello stesso luogo" ma proprio grazie ad una società improntata ad una continua telecomunicazione i rapporti d'affetto possono alimentarsi nel tempo con mezzi come il telefono o internet.

Ad esempio i contatti tra nonni e nipote possono avvenire usando la piattaforma di facebook e si può dimostrare il rapporto di affetto producendo come prova le conversazioni in chat.

Ne consegue che, in casi come questi, il giudice  analizzerà il caso valutando condizioni soggettive e situazioni di fatto per evitare, da parte di soggetti realmente lontani a livello affettivo, abusi del sistema assicurativo della responsabilità civile.

Barbara Pirelli (da studiocataldi.it)