Cass.
sez. I Pen., sent. n. 50639 del 16.12.2013
Moglie
uccisa, marito condannato a diciotto anni di galera. Il tradimento di lei non è
una provocazione.
Nessun
dubbio sulla colpevolezza dell’uomo, capace di uccidere la moglie, soffocandola
a mani nude. Dinamica chiara: nessun raptus, ma azione consapevole, prolungata
per diversi minuti. Illogico richiamare l’infedeltà della moglie come
provocazione, anche perché quella situazione è stata ‘metabolizzata’ dall’uomo.
(Da dirittoegiustizia.it del
16.12.2013)