lunedì 2 dicembre 2013

Illegittima espropriazione se manca riferimento a termine lavori

Cass. Sez. unite civili – Sent. 29.11.2013 n. 26778

Illegittima l’espropriazione per pubblica utilità se manca il riferimento al termine dei lavori, che non può neppure essere desunto da un atto “de relato”. Lo ha stabilito la Corte di cassazione a Sezioni unite, con la sentenza 26778/2013, accogliendo la doglianza dei ricorrenti che hanno denunciato l’erroneità della statuizione della Corte di appello laddove aveva ritenuto che i termini attinenti all’inizio ed alla fine dei lavori risultassero implicitamente dal relativo progetto esecutivo.

Secondo la Suprema corte “è incontestata la circostanza secondo la quale il provvedimento amministrativo contenente la dichiarazione di pubblica utilità priva dei termini per il compimento dell’espropriazione e dell’opera è radicalmente nullo ed inefficace, così come è analogamente incontestata la legittimità di una loro indicazione ‘de relato’, vale a dire facendo specifico riferimento ad un atto diverso”.

Del resto la stessa Corte territoriale non ha affermato di aver esaminato il progetto e di aver appreso, dall’esame del contenuto, quali fossero i due termini in questione, ma ha piuttosto ritenuto, “verosimilmente in ragione della natura e delle caratteristiche di tale atto, che il ‘richiamo ad un atto diverso, peraltro specificamente individuato ed agevolmente consultabile presso i competenti uffici comunali’ ( p. 7 ) consentisse la necessaria rilevazione”.

Mentre così non era in quanto la deliberazione del Consiglio Comunale di Curno relativa al progetto esecutivo “inerente l’allargamento e prolungamento della via Fermi”, non recava “alcun riferimento… ai termini stabiliti per il compimento dei relativi lavori”.


(Da ilsole24ore.com del 29.11.2013)