venerdì 20 dicembre 2013

L'AVVOCATURA CONTRO IL PROCESSO “INCIVILE”

Dichiarato lo stato di agitazione e richiesto 
un incontro urgente con il ministro Cancellieri 
e con le commissioni parlamentari

Con le nuove norme maggiori spese e ostacoli per i cittadini, più potere e meno responsabilità per i magistrati, crescono gli oneri per gli avvocati. L’accusa viene dall’Organismo unitario dell’avvocatura che, riunito in assemblea in Roma, ha approvato un deliberato estremamente critico contro lo schema di Ddl delega varato dal Governo, “per l’efficienza del processo civile” e uno sul cosiddetto “svuota carceri”. Nicola Marino, presidente Oua, affronta, innanzitutto, uno degli aspetti più controversi del progetto governativo sul processo civile (insieme alla famigerata previsione della motivazione a pagamento) quello della presunta “responsabilizzazione” dei legali rispetto alle cosiddette “liti temerarie”: «Ci vogliono mettere il bavaglio minacciando la condanna solidale del professionista: con questa norma non avremmo avuto nessun caso Englaro e non avremo più avvocati che potranno difendere i cittadini nelle grandi battaglie contro gli abusi bancari (anatocismo). Gli adeguamenti del diritto positivo alle nuove domande di giustizia che emergono nel Paese - aggiunge il presidente Oua - sono spesso frutto di scelte appunto “temerarie” contro il pensiero dominante (vedi, per esempio, il caso Englaro): decisioni che hanno cambiato e cambiano le nostre leggi e le dinamiche stesse della nostra società moderna». L'Oua nel deliberato denuncia come questo progetto si innesti, «ancora una volta nell’alveo di una serie di riforme parziali del Processo iniziate negli anni 90 e che ha trovato il suo culmine in questi ultimi mesi». Quindi si punta il dito contro le forze politiche che «anziché fare autocritica, cercano motivazioni esterne rispetto allo sfascio del Paese, quasi che la mancata riforma della giustizia, il mancato finanziamento del sistema della giurisdizione, il fallimento di tutti gli interventi privi di sistematicità fossero il frutto del fato anziché responsabilità di una classe dirigente inefficiente ed incapace. Il pur condivisibile obiettivo di velocizzare e razionalizzare il processo civile - si continua - rispetto al quale si ricorda è già pronto da tempo un progetto di riforma organica ad opera della commissione presieduta dal prof. Vaccarella (sul cui merito saranno necessarie gli approfondimenti opportuni con il contributo dell’avvocatura), non può andare a discapito di quelle che sono le garanzie fondamentali del processo».   Il presidente Oua, interviene, quindi, anche sullo “svuota carceri”, ribadendo come, «ancora una volta siano stati adottati provvedimenti unicamente correttivi che non saranno in grado di incidere, significativamente con effetti immediati sul grave problema del sovraffollamento penitenziario. Il provvedimento normativo – rileva ancora Marino citando il secondo documento - non contiene alcun intervento risolutivo sull’adozione, ormai abusata, della misura della custodia cautelare in carcere, intervenendo unicamente sull’art. 275bis, relativo all’uso dei braccialetti elettronici, strumento tanto costoso quanto inutilizzato».  Nel deliberato, si sostiene quindi, come “la linea adottata non soddisfi le richieste dell’Unione Europea e porterà inevitabilmente il Paese ad insostenibili condanne economiche (e non solo)…”. Si ribadisce, quindi, “l’urgenza di assumere iniziative legislative coraggiose ed incisive…quali amnistia ed indulto”  «Abbiamo richiesto un incontro urgente con il ministro della Giustizia e i due presidenti delle commissioni Giustizia della Camera e del Senato – conclude Marino – sia per discutere dell’immediata modifica del progetto di DDL di delega sul civile, sia per definire il necessario ammodernamento del processo penale che comprenda anche l’introduzione di istituti quali la ‘messa alla prova’ e la ‘irrilevanza del fatto’, precedute da un massiccio intervento di depenalizzazione».     L’Assemblea dell’OUA, nelle more dell’interlocuzione, ha proclamato lo stato di agitazione riservando all’esito dell’interlocuzione con le istituzioni sopra indicate, ogni conseguente iniziativa di protesta.

Luigi Berliri (da Mondoprofessionisti del 20.12.2013)