Dichiarato lo stato di agitazione e
richiesto
un incontro urgente con il ministro Cancellieri
e con le
commissioni parlamentari
Con
le nuove norme maggiori spese e ostacoli per i cittadini, più potere e meno
responsabilità per i magistrati, crescono gli oneri per gli avvocati. L’accusa
viene dall’Organismo unitario dell’avvocatura che, riunito in assemblea in
Roma, ha approvato un deliberato estremamente critico contro lo schema di Ddl
delega varato dal Governo, “per l’efficienza del processo civile” e uno sul
cosiddetto “svuota carceri”. Nicola Marino, presidente Oua, affronta,
innanzitutto, uno degli aspetti più controversi del progetto governativo sul
processo civile (insieme alla famigerata previsione della motivazione a
pagamento) quello della presunta “responsabilizzazione” dei legali rispetto
alle cosiddette “liti temerarie”: «Ci vogliono mettere il bavaglio minacciando
la condanna solidale del professionista: con questa norma non avremmo avuto
nessun caso Englaro e non avremo più avvocati che potranno difendere i
cittadini nelle grandi battaglie contro gli abusi bancari (anatocismo). Gli
adeguamenti del diritto positivo alle nuove domande di giustizia che emergono
nel Paese - aggiunge il presidente Oua - sono spesso frutto di scelte appunto
“temerarie” contro il pensiero dominante (vedi, per esempio, il caso Englaro):
decisioni che hanno cambiato e cambiano le nostre leggi e le dinamiche stesse
della nostra società moderna». L'Oua nel deliberato denuncia come questo
progetto si innesti, «ancora una volta nell’alveo di una serie di riforme
parziali del Processo iniziate negli anni 90 e che ha trovato il suo culmine in
questi ultimi mesi». Quindi si punta il dito contro le forze politiche che
«anziché fare autocritica, cercano motivazioni esterne rispetto allo sfascio
del Paese, quasi che la mancata riforma della giustizia, il mancato
finanziamento del sistema della giurisdizione, il fallimento di tutti gli
interventi privi di sistematicità fossero il frutto del fato anziché
responsabilità di una classe dirigente inefficiente ed incapace. Il pur
condivisibile obiettivo di velocizzare e razionalizzare il processo civile - si
continua - rispetto al quale si ricorda è già pronto da tempo un progetto di
riforma organica ad opera della commissione presieduta dal prof. Vaccarella
(sul cui merito saranno necessarie gli approfondimenti opportuni con il
contributo dell’avvocatura), non può andare a discapito di quelle che sono le
garanzie fondamentali del processo». Il
presidente Oua, interviene, quindi, anche sullo “svuota carceri”, ribadendo
come, «ancora una volta siano stati adottati provvedimenti unicamente
correttivi che non saranno in grado di incidere, significativamente con effetti
immediati sul grave problema del sovraffollamento penitenziario. Il
provvedimento normativo – rileva ancora Marino citando il secondo documento -
non contiene alcun intervento risolutivo sull’adozione, ormai abusata, della
misura della custodia cautelare in carcere, intervenendo unicamente sull’art.
275bis, relativo all’uso dei braccialetti elettronici, strumento tanto costoso
quanto inutilizzato». Nel deliberato, si
sostiene quindi, come “la linea adottata non soddisfi le richieste dell’Unione
Europea e porterà inevitabilmente il Paese ad insostenibili condanne economiche
(e non solo)…”. Si ribadisce, quindi, “l’urgenza di assumere iniziative
legislative coraggiose ed incisive…quali amnistia ed indulto” «Abbiamo richiesto un incontro urgente con il
ministro della Giustizia e i due presidenti delle commissioni Giustizia della
Camera e del Senato – conclude Marino – sia per discutere dell’immediata
modifica del progetto di DDL di delega sul civile, sia per definire il
necessario ammodernamento del processo penale che comprenda anche
l’introduzione di istituti quali la ‘messa alla prova’ e la ‘irrilevanza del
fatto’, precedute da un massiccio intervento di depenalizzazione». L’Assemblea dell’OUA, nelle more
dell’interlocuzione, ha proclamato lo stato di agitazione riservando all’esito
dell’interlocuzione con le istituzioni sopra indicate, ogni conseguente
iniziativa di protesta.
Luigi Berliri (da
Mondoprofessionisti del 20.12.2013)