Inarsind suggerisce ai propri iscritti
di non rispettare la prescrizione
AGA NEWS: L'ARTICOLO RIGUARDA I TECNICI.
GLI AVVOCATI, INVECE DI STARE ZITTI,
UNA TANTUM PRENDANO ESEMPIO!
AGA NEWS: L'ARTICOLO RIGUARDA I TECNICI.
GLI AVVOCATI, INVECE DI STARE ZITTI,
UNA TANTUM PRENDANO ESEMPIO!
“Il
Governo dica se sta dalla parte dei professionisti o da quella di Banche e
Assicurazioni”. Salvo Garofalo, presidente di Inarsind – Il sindacato degli
ingegneri e degli architetti Liberi Professionisti – ribadisce il netto no
dell'organizzazione all'introduzione del Pos obbligatorio per i pagamenti dei
lavori svolti dai professionisti di area tecnica. E suggerisce agli iscritti
Inarsind di non applicare la nuova normativa che entrerà in vigore a gennaio:
“Nessuna sanzione è prevista – spiega Garofalo – perciò non c'è ragione di
sopportare un ulteriore balzello. Si può immaginare – chiede Garofalo - un
progetto pagato con bancomat o carta di credito? I nostri politici sanno che il
fatturato medio del 60% di ingegneri e architetti è sotto i 25.000 euro? E che
questi pagamenti sono distribuiti al massimo, per chi ha una clientela
frazionata, in 20-25 movimenti all’anno? Sanno che gran parte dei clienti dei
professionisti tecnici sono altri colleghi, aziende ed enti pubblici che prima
acquisiscono la fattura e poi, molto tempo dopo, pagano quasi sempre con
bonifici? Capiscono che quasi sempre la prestazione di un architetto o un
ingegnere supera i 250 euro, che sono il limite usuale per una carta di debito?
E che spesso superano i 1000 euro per cui il pagamento è già tracciabile?
Purtroppo i Ministri del Governo Monti – osserva Garofalo - almeno in questo
caso, hanno legiferato senza conoscere i destinatari delle loro norme creando,
nonostante i proclami, sempre più burocrazia, costi e incombenze. O forse, come
qualcuno sosteneva, quello era davvero il governo delle Banche e delle
Assicurazioni?”. Obiezioni concrete quelle di Inarsind, che non sono certo
volte a ostacolare la lotta all'evasione fiscale: “Nessuno è contro la lotta
all’evasione – sottolinea Garofalo - o in generale all’introduzione di sistemi
di pagamento elettronico, ma l’introduzione del POS obbligatorio ha senso solo
nel commercio, e forse in alcuni servizi professionali ricorrenti come quelli
sanitari”. Il POS obbligatorio per le professioni tecniche, invece, rischia di
essere solo un ulteriore balzello. Per questo Inarsind propone al governo di
tentare un'altra strada, che cerchi di facilitare chi lavora invece di favorire
le Banche, soprattutto in questo grave momento di crisi: “Se vuole davvero
modernizzare i metodi di pagamento e ridurre l’evasione – suggerisce il
presidente di Inarsind - il Governo Letta cominci, di concerto con le Banche, a
cui in questi anni tanto è stato dato, a offrire gratuitamente e a commissioni
zero i Pos. Vedranno che il suo utilizzo, anche senza essere obbligatorio, si
diffonderà come nelle altre nazioni, rapidamente ove realmente utile”. E a
proposito degli oneri posti sulle spalle dei liberi professionisti negli ultimi
anni, Garofalo torna a chiedere che l'assicurazione obbligatoria sia rimandata
al 2014: “Visto che il Governo Letta deve riparare agli sbagli del passato –
dice Garofalo - sospenda l’obbligatorietà della assicurazione per i liberi
professionisti consentendo un periodo (fino al 31/12/2014) di sperimentazione
per le assicurazione, considerato che nella riforma delle professioni
prestazioni, rischi, franchigie e i massimali in rapporto al fatturato non sono
definiti e rischiano così di non tutelare né il committente né il
professionista ma di fare gli interessi delle sole assicurazioni come si è
visto in questi primi 5 mesi di applicazione dove abbiamo riscontrato massimali
inconsistenti a fronte di pagamenti esosi. Il Governo decida quindi i massimali
minimi e l’obbligatorietà per le assicurazioni di stipula come la RCA automobilistica”.
(Da Mondoprofessionisti
del 6.12.2013)