di Giulio Pignatiello - Delegato
di Cassa Forense
La
tornata elettorale appena conclusasi e gli adempimenti successivi, necessari
per l’insediamento dei nuovi componenti del Comitato dei Delegati per il
quadriennio 2013-2017, hanno irrimediabilmente arrestato l’attività della Cassa
Forense finalizzata ad emanare il Regolamento utile a disciplinare la norma
prevista dalla nuova legge professionale, la quale prevede che “l’iscrizione
all’Albo comporta la contestuale iscrizione alla Cassa Nazionale di Previdenza
ed Assistenza Forense”.
In
realtà, il termine previsto dalla medesima legge per l’emanazione del suddetto
regolamento è di un anno e, quindi, scade il 2.2.2014; è innegabile, tuttavia,
che la mancata adozione, allo stato, di tale Regolamento ingenera ed alimenta,
in molti colleghi che si accingono ad iscriversi all’albo ed in coloro che,
invece, sono iscritti all’albo ma non ancora iscritti alla Cassa, una
situazione d’incertezza alla quale è sempre più difficile dare giuste ed
adeguate risposte.
Allora,
cosa fare prima del 31.12.2013?
I
colleghi che nell’anno 2012 hanno superato anche uno solo dei parametri
reddituali “REDDITO PROFESSIONALE IRPEF (€ 10.300,00) e VOLUME D’AFFARI IVA (€
15.300,00)" devono obbligatoriamente iscriversi entro il termine sopra indicato
utilizzando le previsioni normative vigenti e non vi sono alternative.
Gli
altri colleghi che devono fare particolare attenzione alla data del 31.12.2013
per iscriversi alla Cassa sono i soggetti iscritti all’albo che quest’anno
compiono 39 anni di età.
Costoro
(iscritti all’albo ma non ancora alla Cassa) se non vogliono poi dover
rinunciare alla possibilità di beneficiare dei trattamenti assistenziali, quali
la pensione d’inabilità, d’invalidità ed indiretta, devono comunque iscriversi
alla Cassa necessariamente entro la fine dell’anno.
Chi,
invece, non si trova in tali situazioni, a mio parere, prima d’iscriversi può
ancora decidere di attendere l’emanazione del nuovo regolamento.
E’
sicuro, infatti, che la nuova disciplina in materia, oltre a contenere le norme
previdenziali per disciplinare il futuro di tutti coloro che si iscriveranno
alla Cassa, prevedrà anche una norma transitoria di chiusura per la
regolarizzazione di tutte le situazioni pregresse, in modo da poter dare a
ciascun iscritto una posizione previdenziale definita e certa.
A
tal proposito, l’unica ulteriore indicazione certa che sono in grado di fornire
è che - come già riferito in un mio precedente articolo sull’argomento (vedi CF
NEWS n. 7 del mese di Luglio/2013) - le norme ipotizzate non stravolgeranno le
linee guida ed i principi dell’attuale sistema previdenziale.
Le
agevolazioni di pagamento dei contributi saranno rivolte ai nuovi iscritti ed
ai soggetti con particolari parametri reddituali e riguarderanno un periodo
temporale limitato, presumibilmente fino ad un massimo di 10 anni.
Si
cercherà, quindi, d’introdurre un meccanismo di pagamento della contribuzione
previdenziale “flessibile” e proporzionata al reddito professionale, al fine di
evitare “cancellazioni indiscriminate” e garantire anche ai neo iscritti la
possibilità d’intraprendere gradualmente il proprio percorso di crescita
professionale.
Le
norme che saranno introdotte, tuttavia, dovranno necessariamente prevedere il
pagamento di una contribuzione minima, diretta a garantire tanto “l’equità”
quanto la “copertura” della prestazione previdenziale finale da erogarsi.
Per
il futuro, quindi, sarà indispensabile e necessario avere un “reddito
professionale”.
In
mancanza di entrate professionali, pertanto, sarebbe opportuno non iscriversi
né all’Albo né tantomeno alla Cassa, per evitare di dover essere costretti a
corrispondere importi non coperti da nessuna forma di guadagno.
In
un contesto normativo che ha già recepito importanti modifiche strutturali del
sistema e che è in procinto di dover introdurre un’altra innovativa
regolamentazione risulta più che mai necessario informarsi adeguatamente sulle
nuove previsioni normative che disciplineranno il futuro previdenziale.
L’approfondimento
e la migliore conoscenza delle singole norme permetteranno una migliore
programmazione della propria posizione pensionistica e, di conseguenza,
consentiranno di adottare in tempo utile ogni accorgimento necessario per poter
ottimizzare il proprio futuro post lavorativo.
(Da cassaforense.it)