L’Organismo Unitario dell’Avvocatura (Oua) ha inviato oggi una lettera al Ministro di Giustizia, Paola Severino, per chiedere che si vari urgentemente il decreto di modifica dei parametri delle tariffe degli avvocati. L’organismo di rappresentanza politica forense nelle scorse settimane ha già ottenuto che il Cnf avviasse l’iter di definizione del nuovo regolamento sui compensi previsto dalla legge forense. Nelle more, però, di questo lungo percorso, ancora ai primi passi e soggetto oltretutto alle implicazioni derivanti dalla confusa situazione politica ed elettorale, l’Oua considera prioritario rispondere alla grave situazione di crisi che colpisce l’avvocatura acuita da un sistema di compensi inadeguato e punitivo. Il presidente Nicola Marino sottolinea, inoltre, che l’approvazione della legge forense non impedisce al Ministero di Via Arenula di licenziare un decreto che ha avuto il parere positivo unanime dell’avvocatura e che è già stato esaminato dal Consiglio di Stato: «L’attuale situazione di crisi economico-finanziaria che ha colpito anche l’Avvocatura italiana – scrive nella missiva - mi costringe a riproporre alla Sua attenzione il problema dei Parametri che, come potrà ricordare, furono oggetto di correzione, all’esito di una serie di incontri presso il Ministero della Giustizia, ai quali partecipò l’O.U.A., oltre ad alcune associazioni di categoria. In tali occasioni furono concordati Parametri migliorativi rispetto a quelli vigenti, per la redazione di un decreto correttivo del D.M. 140/2012, cui fece seguito la Sua Relazione al Consiglio di Stato in data 03.12.2012, che espresse relativo Parere n.161 del 18.01.2013». In merito, appunto, all’approvazione della legge professionale il 21 dicembre scorso e della successiva entrata in vigore il 2 febbraio e del conseguente stallo nell’iter amministrativo già avviato per l’emanazione del decreto, il presidente dell’Oua chiarisce: «Orbene il collegamento della disposizione prevista dall’art.13 con quella di cui all’art. 1 comma 3 della Legge, fa rientrare il Regolamento sui Parametri fra quelli indicati per l’attuazione della Legge n.247/12. Sta di fatto, che il successivo art.65 regolamenta il regime transitorio, prevedendo che “fino alla data di entrata in vigore dei regolamenti previsti dalla presente Legge si applicano, se necessario ed in quanto compatibili, le disposizioni vigenti non abrogate, anche se non richiamate”. Dal collegamento delle norme indicate – spiega - secondo una corretta interpretazione, è agevole dedurre che le disposizioni della Legge, la cui attuazione dipende da un regolamento, non entrano in vigore sino all’emanazione dello specifico Regolamento. Non v’è dubbio, che le norme precedentemente adottate non sono abrogate, la qual cosa allo stato consente al Ministro della Giustizia di emanare il decreto correttivo dei Parametri, secondo lo schema concordato, senza l’acquisizione del parere del C.N.F». Nicola Marino, quindi, confida, «nella favorevole valutazione della richiesta, formulata nell’interesse dell’Avvocatura unita».
(Da Mondoprofessionisti dell’11.3.2013)