L’Organismo Unitario dell’Avvocatura, la
rappresentanza politica forense, nella terza giornata di astensione, ha
annunciato l’adesione ai quesiti referendari proposti dai radicali: per una
nuova politica su immigrazione e droghe, contro l'abuso del carcere preventivo,
per riformare la magistratura (introduzione della responsabilità civile dei
magistrati e della separazione delle carriere; rientro nelle funzioni proprie
dei magistrati fuori ruolo), per il divorzio breve, per l'abolizione
dell'ergastolo. L’Oua in queste giornate di protesta veicolerà in tutte le
manifestazioni in programma le ragioni di questa scelta. Per Nicola Marino,
presidente Oua, «pur con la dovuta autonomia e con la pluralità di sensibilità
interne all’avvocatura, questa rimane una scelta naturale e di buonsenso: i
quesiti referendari presentati dai radicali riprendono tante delle proposte
contenute nelle mozioni approvate dal recente Congresso Nazionale Forense.
Alcune delle questioni poste sono anche alla base dell’astensione di questi
giorni, che continua anche oggi con un’adesione massiccia. L’emergenza carcere,
le leggi criminogene (droghe e immigrazione), l’abuso della detenzione
preventiva, il rientro nelle funzioni dei giudici fuori ruolo, la separazione
delle carriere e la responsabilità civile dei magistrati, il divorzio breve e
l’abolizione dell’ergastolo, sono tutti aspetti importanti di un’iniziativa
forte nella direzione di una modernizzazione del Paese, della macchina
giudiziaria e per la riforma della giustizia, finalmente giusta ed efficace per
i cittadini».
(Da Mondoprofessionisti
dell’11.7.2013)