Tribunali
fermi: aperto e subito rinviato al prossimo 17 luglio
il
processo sul naufragio della Costa Concordia
L'adesione del 90% degli avvocati allo sciopero
proclamato da ieri fino al 16 Luglio è la dimostrazione del fallimento della
strategia del ministro Cancellieri e alla sua persistente chiusura ad aprire un
dialogo sulla revisione giudiziaria delle circoscrizioni. Il ministro prenda
atto dei suoi errori e convochi un tavolo con gli avvocati per ridiscutere ed
avviare una riforma maggiormente condivisa. Non persista nel suo manifesto
disprezzo nei confronti della classe forense e, ove proprio non riuscisse,
permetta ad altri di proseguire con maggiore consenso questo compito e si
dimetta. L’Organismo Unitario
dell’Avvocatura (Oua), la rappresentanza politica forense, dopo una prima
ricognizione su tutto il territorio nazionale, valuta positivamente l’adesione
all’astensione dalle udienze. Per Nicola Marino, presidente Oua, «la
partecipazione è massiccia in tutto il Paese, circa il 90%. Da Palermo,
passando per Napoli, fino al nord Italia, in centri piccoli e grandi, gli
avvocati unitariamente hanno dato un messaggio chiaro al Governo: le riforme
sulla giustizia si fanno con il dialogo, con il confronto con gli avvocati, non
con i colpi di mano e con i decreti legge. E soprattutto la macchina
giudiziaria si cambia per tutelare tutti i cittadini, poveri e ricchi, non per
limitarne l’accesso. Per questa ragione –
continua - ribadiamo il nostro no a interventi come la mediazione obbligatoria,
sistema unico in Europa, fallimentare nel nostro Paese, oltreché bocciato dalla
Consulta. Ma anche sottolineiamo le molte falsità che si sono dette sulle
osservazioni dell’Unione europea su questa materia, gli organismi comunitari
indicano un percorso, anche condivisibile, salvaguardando alcuni principi che
sono proprio quelli per cui noi oggi protestiamo. Se, ci fosse stato un
confronto preventivo, il ministro Cancellieri avrebbe potuto discutere con
l’avvocatura delle proposte licenziate dall’ultimo congresso forense, tra
queste, la negoziazione assistita, le camere arbitrali, la mediazione
facoltativa e di qualità, ma anche sulle nostre proposte straordinarie e
alternative per lo smaltimento dell’arretrato.
Il Ministro Cancellieri – aggiunge il presidente Oua - dopo le polemiche
di questi giorni, il già noto fuori onda e le accuse di lobbismo (nel senso
spregiativo di corporativismo) e di fronte ad una così forte e unitaria
risposta dell’avvocatura, ha la possibilità di fare una forte correzione di
rotta, innanzitutto recuperando la dimensione del reciproco rispetto e
confronto e, poi, prendendo davvero in considerazione le analisi e le
iniziative degli avvocati, i quali sono pronti a passare dalla “protesta alla proposta”.
Questa – conclude Marino - è un’astensione per una giustizia dei diritti e dei
cittadini, per una vera modernizzazione del settore, per il dialogo, per il
rispetto dell’avvocatura e della Costituzione. Non si perda un’altra occasione,
cominciamo, intanto, con sciogliere il nodo dei provvedimenti contenuti nel
cosiddetto Decreto del Fare, innanzitutto stralciando le norme relative alla
giustizia» .
Luigi Berliri (da Mondoprofessionisti del 9.7.2013)