lunedì 22 luglio 2013

A giudizio il management uscente di Cassa Forense

Lo chiede l'Aiga con un esposto per ottenere
l'inserimento ex officio nelle liste elettorali
dei 56.000 non iscritti alla Cassa
e la rideterminazione dei collegi elettorali

“È un ricorso che mette seriamente a rischio l’autonomia della Cassa Forense, che porta fuori tempo la legittima battaglia per il riconoscimento dell’elettorato attivo ai 56.000 avvocati non iscritti. Il rischio reale ora è il commissariamento dell’Ente”. Lo dichiara Ester Perifano, segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense, commentando il ricorso ex art.700 presentato dall'Aiga per ottenere l’inserimento ex officio nelle liste elettorali dei 56.000 non iscritti alla Cassa e la rideterminazione dei collegi elettorali. "È inaccettabile e potenzialmente dannoso - spiega - che si crei incertezza sulla governabilità dell'Ente, soprattutto perché da mesi Cassa Forense è sotto la lente del Ministero del Lavoro, che ne ha censurato più volte comportamenti al limite, invitandola a ripristinare la legalità. Non si sentiva il bisogno di altra confusione, considerato che , per effetto di colpevoli ritardi, la cui responsabilità è del tutto evidente,  il regolamento che stabilirà a quali condizioni gli avvocati dovranno essere iscritti a Cassa Forense è ancora in alto mare. L’iniziativa dell’Aiga – aggiunge Perifano -  desta preoccupazione e sconcerto: l’Associazione dei Giovani Avvocati, tramite suoi delegati di riferimento, ha partecipato attivamente alla gestione dell’Ente negli ultimi anni, contribuendo così allo stallo nel quale l’Ente si ritrova oggi. Viene dunque da chiedersi perché non si è scelta la via amministrativa per far valere una soluzione che oggi si pretende, invece, per via giudiziaria. Ci auguriamo – conclude Perifano - che il caos nelle operazioni di voto che potrebbe derivare dall'accoglimento del ricorso non conduca a soluzioni traumatiche. Per  la  Cassa il rischio concreto è un’accelerazione degli eventi, ovvero un possibile commissariamento, che sarebbe l’anticamera di un riversamento della Cassa nel “calderone” pubblico".


(Da Mondoprofessionisti del 22.7.2013)