Venerdì prossimo l'Organismo Unitario dell'Avvocatura ha convocato a Roma, presso la Cassa Forense (dalle 10 alle 18, via Ennio Quirino Visconti 8), gli Stati generali dell'Avvocatura in preparazione delle due giornate di astensione dalle udienze del 23 e 24 febbraio e della grande manifestazione nazionale al Cinema Adriano, sempre il 23, e delle altre iniziative che si svolgeranno in tutta Italia il giorno successivo.
Per Maurizio de Tilla, presidente Oua, 'l'adesione agli Stati generali di venerdì prossimo è già molto alta, il che - continua - è un importante segnale per le due giornate di sciopero della prossima settimana proclamate dall'Oua e dall'Unione delle Camere Penali, e per la manifestazione prevista al Cinema Adriano. Saranno presenti delegazioni provenienti dai Consigli degli Ordini di tutta Italia, le rappresentanze del Cnf, della Cassa Forense e delle Associazioni forensi. L'iter di conversione del decreto sulle liberalizzazioni e la presentazione di diversi emendamenti - aggiunge - sta dimostrando la fondatezza delle critiche dell'Avvocatura, il provvedimento varato dal Governo è inadeguato per rilanciare la competitività e sbagliato per una migliore tutela dei cittadini. Nonostante le pressioni delle lobby dei poteri forti, spalleggiate da alcuni grandi mezzi di comunicazione -aggiunge de Tilla- gli avvocati continueranno la loro battaglia per chiedere l'abolizione dell'art. 9 sulle tariffe, l'eliminazione dei soci di capitale dalle società professionali, il rinvio delle ulteriori materie (incidenti stradali e condominio) dall'applicazione della mediaconciliazione obbligatoria in attesa delle decisioni della Corte Costituzionale e della Corte Europea di Giustizia, nonché la rivisitazione dei criteri e delle norme sulla geografia giudiziaria. Gli scioperi del 23 e 24 febbraio - conclude - sono la risposta forte contro le liberalizzazioni selvagge, la rottamazione della giustizia, la mortificazione del diritto di difesa e del ruolo costituzionale dell'avvocatura. Una protesta tutelare per le garanzie dei cittadini dagli assalti di chi vuol trasformare la nostra già malandata macchina giudiziaria in uno scadente centro commerciale del diritto'.
(Da Mondoprofessionisti del 15.2.2012)