GIUSTIZIA E LIBERALIZZAZIONI, OUA: 230MILA AVVOCATI INCROCIANO LE BRACCIA. ADESIONI DEL 90% IN TUTTI I TRIBUNALI
A ROMA DUEMILA LEGALI IN ASSEMBLEA CHIEDONO UNA VERA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA E DELLA PROFESSIONE FORENSE: NO ALLE LIBERALIZZAZIONI SELVAGGE E ALLA ROTTAMAZIONE DELLA MACCHINA GIUDIZIARIA
L’ASSEMBLEA DECIDE DI RADICALIZZARE LA PROTESTA: OTTO GIORNATE DI SCIOPERO DAL 15 AL 23 MARZO, MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA IL 15 DAVANTI AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, BLOCCO TOTALE DELLE ATTIVITÀ GIUDIZIARIE CON SCIOPERO BIANCO E AUTOSOSPENSIONE DALLE FUNZIONI DI AVVOCATO, DAL GRATUITO PATROCINIO E DALLA DIFESA D’UFFICIO
MAURIZIO DE TILLA, OUA: “Se il Governo non dialoga, andremo avanti con ancora più decisione: dal 15 al 23 marzo ulteriore sciopero e Congresso straordinario a Milano (23-24), blocco totale della Giustizia con sciopero bianco, stop alle difese d’ufficio e al gratuito patrocinio. Protesta unitaria con tutte le altre professioni e restituzione dei tesserini. Appuntamento con le altre professioni a Napoli l’1 marzo”
Si è tenuta oggi (il 23, NdAGANews), a Roma, presso il cinema Adriano una grande manifestazione indetta dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura, la rappresentanza politica degli avvocati, in contemporanea con la prima giornata di astensione dalle udienze. Presenti oltre duemila legali, provenienti da tutta Italia, le rappresentanze del Cnf e della Cassa Forense e i Presidenti e rappresentanti degli ordini territoriali e delle associazioni forensi. Lo sciopero continua domani con iniziative insieme ai cittadini e ai sindaci in oltre 100 città ed uffici giudiziari. Gli avvocati occuperanno simbolicamente i Tribunali.
Per il presidente dell’Oua, Maurizio de Tilla, l’alta adesione allo sciopero e la partecipazione di massa alla manifestazione all’Adriano sono un campanello d’allarme per le forze politiche per il Governo: «I professionisti sono oltre 3milioni, un popolo in marcia, colpito dalla crisi economica, preoccupato, indignato e pronto a tutto per difendere i propri diritti da un sistema partitico ormai senza credibilità. A Roma all’Adriano c’era una parte importante del ceto medio intellettuale italiano, un pezzo di società che non si sente più rappresentata dalla politica. Le politiche degli ultimi governi hanno segnato una linea di continuità: l’aggressione costante al mondo delle libere professioni e, in particolare, agli avvocati: dall’abolizione delle tariffe alla delegificazione dell’ordinamento forense, passando per l’introduzione dei soci di capitale negli studi professionali e del sistema di media-conciliazione obbligatoria, fino alle norme vessatorie sul processo civile, all’accorpamento degli uffici dei giudici di pace, nonché la previsione di revisione della geografia giudiziaria e l’istituzione dei Tribunali per le imprese. Sono tutti tasselli di un unico disegno: indebolire gli avvocati, il diritto di difesa e rottamare la macchina giudiziaria. Oggi è stata forte la risposta degli avvocati, l’1 marzo a Napoli sarà altrettanto vigorosa quella di tutti i professionisti».
«L’assemblea di oggi, con duemila presenze e l’alta adesione allo sciopero – conclude de Tilla – ha fissato i paletti per la riapertura di un dialogo: eliminazione della norma che prevede i soci di capitale negli studi professionali, abrogazione dell’articolo 9 che abolisce le tariffe, il superamento della recente legge sul processo civile, lo slittamento dell’entrata in vigore dell’obbligatorietà della media conciliazione per gli incidenti e i condomini, anche considerando le prossime decisioni della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia Europea. Infine due tavoli di discussione, con avvocati e magistrati per ridiscutere tanto la revisione della geografia giudiziaria, così come l’accorpamento-eliminazione degli uffici dei giudici di pace. Se il Governo ostinatamente rifiuterà il confronto, andremo avanti con ancora più decisione: le giornate di sciopero diventano otto, dal 15 al 23 marzo ulteriore sciopero, Congresso straordinario a Milano (23-24), manifestazione a Roma il 15 davanti al ministero di Giustizia, blocco totale della Giustizia con sciopero bianco, stop alle difese d’ufficio e al gratuito patrocinio. Protesta unitaria con tutte le altre professioni e autosospensione dalle funzioni».
Comunicato Stampa OUA del 23.2.2012