Il commento da noi pubblicato lo scorso 21 Gennaio, immediatamente dopo aver appreso l’esito definitivo delle elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine Avvocati di Catania, col titolo “Fiumanò, ottimo risultato!”, ha suscitato numerose reazioni da parte dei colleghi.
Ad onor del vero, la maggioranza di costoro ha ribadito di condividerne il contenuto in ogni sua parte; del resto, il senso del “pezzo” era quello di complimentarci col candidato di Giarre per il risultato ottenuto.
Tuttavia, qualche consigliere eletto ha mal interpretato –e ce ne dispiace di cuore- la parte dell’articolo in cui si faceva espresso riferimento all’indubbio vantaggio costituito dal far parte dell’unica lista presentata.
Nessuno ha voluto mai mettere in dubbio la democraticità del sistema elettronico di voto, da noi –anzi- assolutamente apprezzato; né tanto meno si è scritto che la presenza di una sola lista fosse “antidemocratica”: l’espressione “non proprio democraticissimo” si riferiva all’effetto “trascinamento” che, oggettivamente, avvantaggia chiunque faccia parte di una lista, cosa ancorché legittima.
Agli eletti, colleghi ed amici, rinnoviamo le nostre congratulazioni e l’augurio di un proficuo lavoro nell’interesse della categoria.
Mario Vitale (Segretario AGA)
A scanso di equivoci, come Presidente dell’AGA ritengo giusto precisare che –come tantissimi colleghi- condivido quanto scritto dal Segretario sia nell’articolo del 21 Gennaio sia nella superiore precisazione, tant’è che anche nel mio articolo del 22 Gennaio affermo, in pratica, le stesse cose, ovverosia mi riferisco al vantaggio costituito dall’appartenenza alla lista degli uscenti, cosa di per sé legittima.
Invero, va ricordato che sinanco un consigliere rieletto, facente parte della citata lista, su “Altalex” dell’11 Gennaio u.s. in tema di elezioni dell’Ordine così si esprimeva:
E’ certamente un sistema che merita di essere aggiornato ai tempi, con regole più garantiste per i candidati e meno protezionistiche per i Consigli uscenti; vi sono, come abbiamo visto, palesi situazioni di conflitto di interessi che meritano di essere regolate con attenzione.
Ma l’ordinanza della Corte Costituzionale, sopra ricordata (15.4.2011 n. 138), ci dà un insegnamento che vale anche per il futuro legislatore: la carica di consigliere dell’ordine è legata alla stima e alla fiducia personali, e non può essere costretta in liste o cordate.
Si scelgano i migliori, allora, utilizzando come parametro anche l’art. 57 del codice deontologico:
“L’avvocato che partecipi, quale candidato o quale sostenitore di candidati, ad elezioni ad organi rappresentativi dell’avvocatura deve comportarsi con correttezza, evitando forme di pubblicità ed iniziative non consone alla dignità delle funzioni” (Altalex, 11.1.2012. Articolo di Antonino Ciavola).
Giuseppe Fiumanò (Presidente AGA)