mercoledì 10 ottobre 2012

Riforma, eppur si muove!

Passi avanti in aula alla Camera sulla riforma
forense il cui esame è arrivato all'articolo 18

Lo aveva già detto Galileo: eppur si muove. Sì è vero! Lentamente la marcia della riforma forense, dopo uno stop di quattro mesi, inizia piano piano a riprendere. Le votazioni sono andate avanti nella serata di ieri fino all’articolo 16 e sono numerose le modifiche apportate al testo votato in commissione. Sono stati approvati gli articoli che introducono una riserva di consulenza legale se connessa all’attività giurisdizionale e se svolta in modo organizzato e sistematico; che affidano al Governo la delega di disciplinare le società tra avvocati escludendo il socio di puro capitale; che dettano una normativa più adeguata alla attività forense della determinazione del compenso, riconoscendo il ruolo del Cnf e degli ordini. È poi stata approvata la riserva di consulenza, il preventivo sarà obbligatorio solo se richiesto dal cliente e i parametri potranno essere invocati in caso di disaccordo. Modello speciale di società tra avvocati, senza socio di puro capitale. Da segnalare il voto contrario della camera all’emendamento del Governo soppressivo della disciplina ad hoc per il conferimento dell’incarico, regolando la materia in modo più aderente alle peculiarità dell’attività forense e vietando il patto di quota lite. Le nuove norme introducono anche la formazione continua per legge, le specializzazioni secondo un doppio binario (corsi di specializzazione o comprovata esperienza professionale acquisita nel settore per almeno 5 anni da coloro che vantano una iscrizione all’albo di almeno 8 anni) e l’assicurazione obbligatoria, a garanzia della qualità della prestazione e dell’affidamento del cliente. Discordanti i pareri degli addetti ai lavori sulle novità introdotte dal Parlamento. Un giudizio "complessivamente positivo" è quello espresso dall'Organismo unitario dell'Avvocatura sull'approvazione degli emendamenti in aula alla Camera al ddl di riforma forense. Negativo il giudizio dei penalisti in special modo riguardo alle specializzazioni. "Eppur si muove - afferma Maurizio de Tilla, leader dell'Oua - la riforma forense, tra luci e ombre, prosegue il suo iter e si interviene finalmente su molti degli elementi critici introdotti in questi anni dai diversi Governi che hanno guidato il Paese, tutti sull'onda lunga del pensiero unico della deregulation e delle liberalizzazioni selvagge". Per de Tilla, "l'eccellente lavoro dei parlamentari ha portato a modificare diverse norme, inadeguate e sbagliate, che mortificavano il ruolo costituzionale dell'avvocatura, danneggiavano i giovani Avvocati e che non restituivano competitività alla professione. Mi riferisco, per esempio - continua - alla presenza dei soci puro capitale negli studi legali, un provvedimento che avrebbe consentito monumentali conflitti di interesse e la fine dell'autonomia professionale dell'avvocato. Ma anche all'eliminazione dell'irrealizzabile previsione di un preventivo obbligatorio per il cliente: una trovata demagogica a uso e consumo dei media e sicura causa di un ulteriore aumento del contenzioso tra avvocato e cliente". Il presidente dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura rileva che "la Commissione Giustizia prima e l'Aula in seguito ha definito con chiarezza, infine, il nodo dei compensi e quello sulla consulenza esclusiva stragiudiziale". Resta però, sottolinea, il "giudizio negativo sulla possibilità di lavoro subordinato per i collaboratori degli Avvocati". La riforma, infine, conclude de Tilla, "non può avere alcuna incidenza sull'inflazione dell'albo degli Avvocati (230mila iscritti) se non con l'introduzione del numero programmato all'università". L'approvazione alla Camera del testo della riforma forense sulla centrale tematica delle specializzazioni rappresenta per i penalisti "un gigantesco passo indietro ed è ispirata da condizionamenti politici ed istituzionali che premiano una visione incredibilmente lontana dalla realtà?  L'Unione delle Camere Penali  sottolinea come, "con un emendamento formulato all'ultimo minuto e neppure reso noto prima della votazione", l'aver "legato l'ottenimento del titolo di specialista alla frequentazione di corsi tenuti solo presso le università, cancellando con un tratto di penna la formula che era stata approvata in Commissione Giustizia dalla Camera, e prima ancora dal Senato, che poneva tra gli enti formatori anche le associazioni specialistiche riconosciute e verificate, sia una formidabile incoerenza del testo che può e deve essere corretta nel prosieguo dell'iter parlamentare". La specializzazione, ribadiscono i penalisti, "non si ottiene con la frequentazione di corsi meramente accademici, magari tenuti da docenti che non hanno mai indossato in vita loro una toga e neppure sono mai entrati in un'aula di tribunale, bensì attraverso scuole che sappiano adottare metodi didattici legati alle concrete prassi, alle strategie, alla tecnica ed alla deontologia". Per l'Ucpi ancorare i corsi di formazione solo all'università, escludendo scuole professionali delle istituzioni forensi o delle associazioni specialistiche, "è un non senso, dimentico, peraltro, della fallimentare esperienza - da tutti riconosciuta - delle cosiddette scuole Bassanini". L'Unione delle Camere Penali, che "da anni sopporta il peso della formazione dei difensori di ufficio, supplendo in molti casi alle mancanze del sistema pubblico", fa appello ai parlamentari affinché "si torni su questa scelta sciagurata, che va contro gli indirizzi in materia dei maggior paesi europei, che contrasta illogicamente con lo stesso sviluppo formativo degli Avvocati cui pure, al momento dell'abilitazione, dell'ottenimento del titolo di Cassazionista, dell'inserimento negli elenchi dei difensori di ufficio, le scuole dell'avvocatura contribuiscono in maniera determinante. Questo è solo un regalo alle clientele universitarie ed ad una concezione astratta della professione, che rende inaccettabile questo punto della legge in discussione e ovvia e scontata la protesta dei penalisti che su questo sarà fermissima".

Luigi Berliri (da Mondoprofessionisti del 10.10.2012)