martedì 2 ottobre 2012

Art. 700 per farmaco vietato

Il malato peggiora, accolto ricorso ex art. 700 Cpc per la somministrazione:
lo stop non considera l'incidenza nella cura del diabete

Via libera d'urgenza alla somministrazione della terapia bloccata dal ministero della Salute ma che in passato ha fatto bene all'anziano paziente: ora che le condizioni di salute peggiorano ce n'è d'avanzo per disapplicare l'inibitoria del farmaco, che invero è un preparato galenico magistrale, laddove il provvedimento amministrativo di stop considera i soli profili relativi alla cura dell'obesità, ma non anche quelli relativi alla lotta contro il diabete per cui il malato si è a lungo giovato in passato del farmaco. Il medico, dunque, può essere autorizzato alla somministrazione. È quanto emerge dall'ordinanza depositata il 15 settembre dalla sezione feriale del tribunale di Milano (giudice de Sapia).
Valutazione parziale
Accolta l'istanza cautelare proposta con ricorso ex articolo 700 Cpc dall'avvocato Giovanni Reho per conto di una vecchietta che dopo anni di risultati interessanti si è vista negare dal medico la somministrazione del trattamento Mtz, bloccato dalle autorità amministrative. Nel procedimento cautelare la parte integra le proprie produzioni con riferimento all'aggravamento delle condizioni cliniche della paziente richiedente: l'istanza cautelare, dunque, non solo può essere riproposta ma risulta pure fondata. L'inibitoria voluta dal Ministero, infatti, non mostra di aver valutato l'incidenza specifica della terapia "incriminata" nella cura del diabete. E ciò con particolare riferimento a una persona anziana che ha utilizzato il preparato senza danni e, anzi, con benefici evidenti per la salute, venuti meno con la forzata sospensione dell'utilizzo. Sussistono, insomma, i presupposti del fumus boni iuris e periculum in mora per accogliere l'istanza cautelare e autorizzare la ripresa della somministrazione. Ora non resta che aspettare il giudizio di merito.

Dario Ferrara (da cassazione.net)