Sulla riforma forense "Parlamento e Governo hanno ritrovato una linea comune rispettosa della tutela dei cittadini in un sistema democratico. Nel lavoro congiunto finora svolto in aula alla Camera hanno raggiunto un buon equilibrio tra la tutela dei diritti dei cittadini, il ruolo di garante proprio dell'avvocato e gli obiettivi di modernizzazione e liberalizzazione contenute negli ultimi provvedimenti governativi".
Lo dichiara Andrea Mascherin, consigliere segretario del Consiglio nazionale forense, secondo il quale "al di là del merito delle singole norme approvate questo è un buon risultato".
Mascherin ha commentato l'avvio ieri (giovedì, NdAGANews) delle votazioni in aula alla Camera con un'intervista pubblicata sul Diario della riforma forense, sul sito web del Cnf. Il suo giudizio è "sostanzialmente positivo" anche sul merito degli articoli approvati, con notazione critica con riguardo alla esclusione delle associazioni specialistiche dalla possibilità di tenere i corsi di specializzazione che, riferisce Mascherin, "devono essere altamente professionalizzanti. A maggior ragione tenuto conto del confronto europeo, che dimostra che i corsi sono tenuti nell'ambito dell'avvocatura e tenuto conto della necessità di garantire una pluralità di offerta formativa".
Mascherin ribadisce come il testo che sta prendendo corpo in Parlamento non smentisce ma anzi valorizza tutti i principi indicati dalla riforma delle professioni, "che trovano disciplina puntuale, doverosamente adattati al ruolo costituzionale dell'avvocatura": dai parametri alle società tra Avvocati.
"Per i Consigli dell'Ordine - aggiunge Mascherin - si sta delineando poi un ruolo estremamente importante in quanto sempre piu' orientato alla funzione pubblica di tutela e di garanzia del cittadini nella giurisdizione". Il consigliere segretario del Cnf da' infine atto al Governo di aver tenuto "in questa primissima fase di discussione un atteggiamento sereno nel corso del dibattito parlamentare pur senza rinunciare a portare un contributo determinante nella stesura degli emendamenti approvati" e apre a una ripresa del confronto Cnf-Governo "se quest'ultimo si confermerà in questo atteggiamento" e dovesse provvedere "alla modifica del decreto parametri sulla base delle nostre osservazioni, prontamente inviate al ministro".
(Da Mondoprofessionisti del 12.10.2012)