L’Associazione nazionale forense esprime molte perplessità in merito alle proposte avanzate dal Consiglio nazionale forense.
Le proposte formulate sono anacronistiche e del tutto inadeguate a fronteggiare in maniera credibile l'aggressione in atto nei confronti della giurisdizione pubblica e della professione forense.
Hanno, addirittura, un che di autolesionistico nel momento in cui si continua a chiedere l'approvazione di una riforma forense che non risolve nemmeno uno dei problemi dell'avvocatura, anzi come nel caso dell’accesso e del disciplinare li aggrava addirittura.
A questo punto è legittimo il sospetto che l'unico interesse del Consiglio Nazionale sia quello di vedersi assegnare un ruolo di governo della categoria che oggi è fortemente compromesso da scelte sbagliate.
Tra le proposte, una sorta di riedizione delle sezioni stralcio, soluzione che ha già dimostrato tutta la sua inadeguatezza. L’arretrato è una questione che può affrontarsi con interventi mirati, poiché non corrisponde, nelle dimensioni e nella distribuzione territoriale, a quello che la politica e i media vogliono far credere ai cittadini.
Occorre, invece, un confronto serio e costruttivo all’interno dell’avvocatura che, tenendo conto della linea che si va affermando a livello governativo, riesca, mettendo a punto un pacchetto di proposte moderne e credibili, a governare il cambiamento con lo sguardo verso il futuro e non, come ancora si vorrebbe, tentando di mantenere uno status quo che già non c'è più.
Ester Perifano – Segretario Generale ANF (da Mondoprofessionisti del 18.7.2011)