Comunicato stampa dell’8.7.2011
“Non si possono fare riforme a costo zero né pretendere che i problemi della giustizia siano risolti solo con modifiche al codice di procedura civile. Il cpc è cambiato 26 volte dal 1940 e la giurisprudenza in materia è piuttosto corposa: le regole che devono fare funzionare la macchina non sono perfette”. Così il presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa, è intervenuto oggi (venerdì, ndAGANews) al convegno ‘Una proposta condivisa sulla giustizia civile’, organizzato a Roma da Anf e Md.
“Tuttavia le cause del cattivo funzionamento della macchina sono diverse: la carenza di risorse economiche, che impedisce ai tribunali di rifornirsi anche del materiale di cancelleria; la penuria di personale, l’obsolescenza e la mancanza di strutture informatiche ritardano il deposito delle sentenze e le notifiche. Mancano i fondi per l’acquisto delle riviste giuridiche e anche per le fotocopiatrici. E tante altre carenze che si possono risolvere aumentando gli stanziamenti e utilizzandoli più razionalmente”, avverte Alpa che puntualizza: “L’abbinamento servizio giustizia ed efficienza economica deve essere esaminato con molta cautela: la macchina della giustizia non è una fabbrica che produce profitti. La carenza dei servizi può anche incidere sui rapporti economici ma non sono solo i rapporti economici ad essere trattati nei tribunali dove i cittadini devono avere accesso per risolvere i propri problemi sociali e familiari”.
Il presidente Alpa sottolinea che l’avvocatura non farà mancare il suo contributo:
“Nonostante la grave crisi che ha colpito l’avvocatura i professionisti, responsabili, intendono fare proposte condivise sul funzionamento della giustizia in modo da fugare qualsiasi sospetto o anche pregiudizio che imputa all’avvocatura una delle cause del dissesto”.
Claudia Morelli Responsabile Comunicazione e rapporti con i Media CNF