L’Organismo Unitario dell’Avvocatura, visti i nuovi casi di corruzione che hanno visto coinvolti esponenti di partiti di maggioranza e opposizione, esprime la sua forte preoccupazione per la tenuta democratica del Paese. Soprattutto alla luce della grave crisi economica che attraversa l’Italia.
In questo contesto, il presidente dell’Oua, Maurizio de Tilla, si chiede se i continui attacchi politici al mondo delle libere professioni e agli avvocati, con il mantenimento della legge Bersani, lo stop alla riforma forense in Parlamento e la minaccia di un ulteriore deregulation per tutto il settore dei professionisti, non sia un diversivo per distrarre gli italiani dai veri problemi del nostro sistema politico.
«Invece che contrastare ingiustificatamente la riforma dell’ordinamento forense, schierandosi così contro gli avvocati – attacca de Tilla - la Confindustria farebbe meglio ad esortare le imprese a denunciare e sottrarsi con maggiore frequenza alle pretese di pagamento di tangenti da parte di politici e funzionari pubblici».
«L’esercizio dell’impresa e il lavoro quotidiano del professionista – continua - senza burocrazia e senza corruzione, possono esplicarsi con maggiore produttività e nel segno della qualità delle prestazioni. Tutto il sistema così funzionerebbe meglio, recuperando quella competitività più volte auspicata da tutti».
«La corruzione – conclude - costituisce una delle peggiori piaghe del nostro Paese che va combattuta unitariamente da tutte le componenti lavorative italiane: imprenditori, professionisti, lavoratori dipendenti e autonomi. Sotto questo profilo l’Organismo Unitario dell’Avvocatura si dichiara disponibile ad assumere forti iniziative per favorire un’azione comune che possa garantire al Paese integrità morale e trasparenza».
Comunicato Stampa OUA del 25.7.2011