La questione della mediazione civile sta dividendo trasversalmente la categoria forense.
Tenta una ricucitura l’Organismo unitario dell’avvocatura (Oua) che organizza a Roma venerdì 20, alle ore 15, presso la Cassa forense, (Via Ennio Quirino Visconti 8), un’assemblea nazionale con i presidenti e i rappresentanti degli Ordini e delle associazioni forensi.
La data non è casuale: l’assemblea viene fissata un giorno prima del vertice convocato a Roma dal presidente del Consiglio nazionale forense (Cnf) Guido Alpa. Al numero uno del Cnf scrive il presidente Oua Maurizio De Tilla: un appello all’unità e a trovare un momento unico di confronto. “Serve unità – dice De Tilla – , dialogo ma anche il rispetto delle decisioni assunte democraticamente dal recente Congresso nazionale forense contrarie alla mediazione obbligatoria. Ritengo che si debba perseguire l’obiettivo di una determinazione unitaria con la presenza contemporanea di tutte le rappresentanze forensi: istituzionali, politiche e associative”.
Alcune associazioni, tra cui il Sindacato forense di Napoli, ammoniscono gli Ordini a disertare il tavolo convocato da Alpa che sembrerebbe favorevole a una modifica che lega l’obbligatorietà della mediazione al valore della lite.
Più in generale la base tende a rivendicare il diritto a dire “no”, senza compromessi, a una norma che viene ritenuta lesiva dei diritti di difesa e che rischia oggettivamente di penalizzare una categoria professionale già duramente colpita dagli effetti della recessione economica.
Peraltro proprio un movimento di recente costituzione, Mga/Mobilitazione generale degli avvocati, si è visto rifiutare dall’Oua la richiesta di una giornata di astensione per organizzare a Roma, a inizio maggio, una manifestazione di protesta contro gli oneri, ritenuti eccessivi, imposti dalla Cassa forense. Con queste premesse appare difficile che l’appello all’unità dell’Oua possa tradursi in una posizione condivisa.
Mga, intanto, si prepara alla manifestazione di protesta organizzata a Roma per giovedì 23 giugno e organizza una rete di alleanze per portare propri rappresentanti in tutti gli organi elettivi dell’avvocatura.
(Da Mondoprofessionisti del 18.5.2011)